L’INCORNATA Imperdonabile Douglas Costa, ma lo stile Juve non c’entra

Juventus Douglas Costa

Dell’affare Douglas Costa mi fa sorridere la ricerca delle attenuanti, ridicole, così come non mi piace collegare l’idiozia compiuta dal giocatore alla società di appartenenza. Fare riferimento allo stile Juve rispetto a ciò che è successo non è corretto. Se un tesserato impazzisce, comportandosi come un lama, anziché come un essere civile, non sarà mica colpa della sua società. Che infatti giustamente lo multerà senza attenuanti. Ed è probabile che la società, anche per dare un giusto segnale, non faccia neppure ricorso contro la probabile pesante squalifica che gli verrà comminata. Si parla di oltre 5 giornate di stop. La Juve farà il suo e non deve essere accomunata a una tale bruttura. Per il momento in società nessuno ha cercato attenuanti o giustificazioni al bruttissimo gesto. In alcun modo si sono resi complici. Poi c’è l’altro aspetto. In un colpo solo Douglas Costa ha messo insieme una serie di scorrettezze da codice penale. Prima la gomitata, poi la testata simulata e infine lo sputo in faccia. Quanto di più schifoso possa esserci. Che l’arbitro non avesse visto nulla della lunga sequenza di falli resta un fatto singolare. Per fortuna ci ha pensato il Var. Douglas Costa ha sbagliato alla grande, come nel corso degli anni allo stesso modo hanno sbagliato tanti altri, da Totti, Lavezzi, Rosi, Samuel, Rijkaard e via dicendo. La lista è lunghissima. Ognuno di loro sarà stato anche provocato in qualche modo, ma anche la più pesante provocazione non può giustificare una reazione tanto incivile. Per nessuno. I provocatori vanno puniti e a tal proposito aspettiamo le parole di Douglas Costa per capire cosa effettivamente gli abbia detto Di Francesco di così sconvolgente. Circola in rete la presunta provocazione razzista corroborata da una vecchia foto che ritrae il giovane Di Francesco impegnato in un saluto romano, o quel che sembra dall’immagine che circola nel web. Da qui la singolare comunanza di idee. Sarebbe molto strano per un giocatore molto corretto. Ma ovviamente se ha provocato è giusto venga penalizzato in maniera esemplare. Al momento, però, Douglas Costa si è limitato a un comunicato stampa standard, redatto da chissà chi, nel quale si è dimenticato di chiedere scusa a colui che aveva subito lo sputo. Doveva essere il suo primo interlocutore e invece lo ha ignorato. Se non lo ha neppure menzionato facendolo inserire nel comunicato dal consulente di fiducia evidentemente non ha neppure capito la gravità di ciò che ha combinato e di certo non si è pentito. Un giocatore del suo calibro, nazionale del Brasile, doveva scusarsi con Di Francesco evitando di usare attenuanti puerili o racconti strappalacrime per alleggerire in qualche modo la nefandezza compiuta. Un paio di mesi di stop potrebbero servire a lui per riflettere e agli amanti del calcio per ripulire la memoria da quella brutta scena che nulla ha a che vedere con le sue strepitose giocate o le meravigliose accelerazioni.

Juventus Douglas Costa – MALPENSA24