Legambiente denuncia l’inquinamento del Ticino: «La depurazione non funziona»

LONATE POZZOLO – Legambiente denuncia i mancati miglioramenti delle acque del Ticino, le cui problematiche permangono nonostante gli investimenti. Il prossimo sabato 1o novembre effettuerà un sopralluogo per valutare le criticità degli impianti con una visita al depuratore di sant’Antonino a Lonate Pozzolo insieme al coordinamento di “Salviamo il Ticino”.

«Mancano i risultati»

Come evidenzia Legambiente, sono circa settanta i depuratori – alcuni dei quali malfunzionanti – che scaricano direttamente o tramite recettori nel Ticino e impediscono il processo di miglioramento della qualità delle acque e il raggiungimento dello stato di balneabilità: «tra essi il depuratore di S. Antonino Ticino a Lonate Pozzolo che dal 2006 rilascia nel cosiddetto Fiume Azzurro e nel Naviglio liquami non conformi alle norme vigenti con grave danno all’ambiente». Una situazione che non ha mai lasciato indifferenti: «Abbiamo fatto diffide, esposti e denunce alla Procura che portarono al sequestro preventivo dell’impianto e ad una indagine giudiziaria che prevedeva una serie di adempimenti per migliorare la depurazione. Purtroppo, malgrado gli investimenti pubblici  i risultati attesi non si vedono ancora e anche quest’anno quotidianamente il Ticino ed il Naviglio sono stati coperti da abbondanti schiume con acque erano scure e maleodoranti» ricordano Claudio Spreafico e Roberto Vellata, rappresentanti del coordinamento “Salviamo il Ticino”.

Criticità da monitorare

«Il percorso che ha portato ad un parziale ammodernamento del depuratore di sant’Antonino –  dichiara Lorenzo Baio di Legambiente Lombardia – è stato lungo e faticoso e dobbiamo ringraziare il tavolo tecnico di Regione Lombardia al quale abbiamo partecipato come osservatori attivi. In questo processo ci siamo accorti di quanti errori mai risolti siano collegati a questo impianto: le vasche di prima pioggia e di sfioro di Borsano a Busto Arsizio, mai realmente attivate, la fitodepurazione male o non gestita e le vasche di laminazione del torrente Arno, attualmente piene di rifiuti. Chiediamo alla Regione di proseguire nel presidio attivo di questo impianto per risolvere questa situazione e ad Arpa una relazione sullo stato di depurazione del bacino del fiume Ticino per evidenziare le ulteriori criticità da monitorare». Per verificare personalmente la situazione Legambiente e “Salviamo il Ticino” saranno, la mattina del 10 novembre, al sistema di depurazione di Sant’Antonino, visita a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare per una maggiore condivisione dello stato attuale dell’impianto.

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