La Fondazione Ticino Olona sostiene la ripartenza con fondi e bandi su misura

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LEGNANO – Seppure in una situazione ancora di incertezza, si parla con sempre più insistenza di riaperture, di ripresa di alcune realtà produttive e si ragiona su come garantire la sicurezza di lavoratori, collaboratori e volontari. Dopo oltre un mese di blocco totale di quasi tutte le attività la voglia di ripartire è tanta e le prime preoccupazioni vanno alla sanificazione dei locali, a garantire uno stipendio ai dipendenti e alle loro famiglie, a ripensare al modello produttivo o educativo a seconda delle finalità dell’ente. È in questa direzione che va la quasi totalità dei progetti presentati dalla Fondazione Ticino Olona per il bando 2020/1. «Nella seduta di venerdì scorso, 17 aprile – spiega il presidente, Salvatore Forte – il consiglio di amministrazione della Fondazione si è trovato a decidere su un vero e proprio piano da fase 2, potremmo dire parafrasando un riferimento che va per la maggiore in questi giorni. Ciò conferma che la decisione presa dalla fondazione di adeguare, in questo tempo straordinario, regole e finalità del bando alla drammatica situazione causata dal virus è stata una decisione in fortissima sintonia con i bisogni urgenti del terzo settore».

Erogati contributi per più di 200.000 euro

Il cda ha deciso di conservare una quota del budget, pur marginale, per le richieste future e di privilegiare nei progetti non finanziabili al 100% le quote relative alle risorse umane. Così facendo ha approvato all’unanimità  tutti i 16 progetti ammissibili: dall’attivazione del microcredito di “Una casa per Pollicino” di San Vittore Olona (cui va il contributo maggiore, pari a 20.000 euro) all’acquisto di 9 ozonizzatori portatili della Croce Azzurra Ticinia, dalla copertura delle spese per risorse umane dell’Hospice di Abbiategrasso e del Centro Aiuto alla Vita dell’ospedale di Magenta a quelle della Cooperativa sociale Lule di Abbiategrasso e Motta Visconti e delle Cooperative sociali dei SS. Martiri e della Mano di Legnano; dall’acquisto dei DPI dell’RSA di Castano Primo a quello di generi alimentari e pagamento dell’affitto dell’Associazione Lule. In totale, i contributi erogati ammontano a 208.537 euro.

Fondo emergenza Covid-19: altri 40.000 euro per RSA e CSS

Le donazioni sul fondo emergenza, attivato qualche settimana fa, hanno superato i 50.000 euro grazie alla generosità di un centinaio di persone che hanno donato piccoli e grandi importi. È stato così possibile integrare la prima erogazione di 65.000 euro effettuata due settimane fa con una seconda erogazione di altri 40.000 che ha avuto come beneficiari l’ANFFAS di Abbiategrasso e Rosate, la Cooperativa sociale Universiis di Corbetta e la Cooperativa sociale Sette della CSS Cascina Nuova di Rosate. In questo ambito c’è stata anche l’iniziativa diretta della Fondazione con l’acquisto e la distribuzione a residenze del territorio di DPI, camici e kit di sanificazione per un totale di 4.400 euro (nella foto in alto, una delle consegne). «All’inizio di questa raccolta – rimarca Forte – qualcuno riteneva che avessimo fatto una cattiva scelta a puntare sulle residenze per anziani e per persone con disabilità nel momento in cui tutti lavoravano per gli ospedali o per la Protezione Civile. Quello che sta succedendo nelle RSA in questi ultimi giorni, al di là delle eventuali responsabilità che saranno sanzionate da chi di dovere, dimostra invece che avevamo visto giusto, perché comunque ospiti e personale delle residenze erano e rimangono le prime vittime incolpevoli di quanto sta avvenendo».

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