RSA di Lonate, l’esito dei tamponi: su 85 ospiti, 15 contagiati. Ora test a operatori

LONATE POZZOLO – Solo un altro tampone positivo al Covid-19 sulla seconda “tornata” di 30 test analizzati. E nella RSA della Fondazione Accoglienza Anziani di Lonate Pozzolo c’è chi, tra gli operatori della struttura, si è messo a piangere di gioia, alla notizia che la diffusione del Coronavirus era più limitata di quanto si potesse temere. Al termine della campagna di tamponi, su 85 ospiti della RSA, sono 15 quelli positivi al Covid-19 e isolati, mentre a Lonate Pozzolo sono saliti in tutto a 41 i contagiati (compresi i 15 della casa di riposo).

I nuovi tamponi

Sono arrivati sabato 18 aprile gli esiti degli ultimi 30 tamponi eseguiti tra gli ospiti della RSA di via Bosisio a Lonate, processati dal laboratorio di Microbiologia e Virologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia: un solo esito positivo al Covid-19 e 29 esiti negativi. L’ospite positivo ed i parenti sono stati subito informati dalla dirigenza della Fondazione, presieduta da Enrica Rossi. Nella prima tornata di tamponi, eseguiti nei primi giorni di settimana scorsa, erano emersi 14 casi di positività. «La situazione – spiega la presidente – ora è la seguente: su 85 ospiti presenti in struttura, 15 sono risultati positivi al nuovo Coronavirus. Un ospite risultato positivo è ancora ricoverato in ospedale. I pazienti e parenti delle persone risultate positive sono stati tutti informati dal medico di Nucleo».

La situazione nella RSA

L’esito della seconda tranche di tamponi è, con un solo caso positivo accertato, è stato di grande sollievo in via Bosisio. «Alla notizia di questi ultimi buoni risultati degli esiti – rivela la presidente della Fondazione Enrica Rossi – gli operatori si sono commossi e qualcuno ha pianto per la gioia. Questo per descrivere il carico di tensione vissuto da tutti in questa emergenza». Venerdì scorso, 17 aprile, la presidente ha incontrato una rappresentanza degli operatori della RSA: «Mi hanno confermato come per loro lavorare in questa Fondazione è sentirsi a casa, in famiglia, e la tristezza che ciascuno di loro ha vissuto per la perdita di persone anziane a loro care. Ho ringraziato, a nome di tutti, ho fatto presente che molti familiari hanno confermato questi sentimenti di affetto e vicinanza ai loro cari. Il loro è un lavoro duro, che li coinvolge anche emotivamente. Per loro è stata proposta la possibilità di un contatto con un servizio di psicologia. Tra questi, anche un servizio attivato dall’ATS». A breve ci sarà un incontro con l’infettivologa e con il medico del lavoro, per tutti i necessari chiarimenti, mentre è in corso la programmazione dei tamponi anche agli operatori.

Non abbassare la guardia

Le diagnosi degli ospiti positivi al Covid-19, aggiunge la presidente della Fondazione Accoglienza Anziani, «ci permettono di curare e accudire al meglio i nostri anziani ma, come chiarito con la dottoressa Infettivologa, non possiamo abbassare la guardia. Tutti i nuclei manterranno i protocolli attuali e permarranno tutte le procedure attivate come se tutti i nuclei fossero Covid positivi. Questo a tutela di tutti e sino a nuovo test o tampone. È inoltre emersa la possibilità che possano essere assegnate alla Fondazione due infermieri della Protezione Civile Nazionale, come rinforzo in sostituzione del personale a casa.

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