La Lega di Fagnano blinda l’assessore Fausto Bossi. Ma si spacca

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FAGNANO OLONA – La Lega – non tutta la Lega – ha deciso. Tra il sindaco Elena Catelli e Fausto Bossi ha scelto l’assessore alla Cultura: non si tocca. Questa è la notizia che è trapelata qualche ora fa (giovedì 12 settembre) da ambienti leghisti. L’indiscrezione gira però da giorni nei “corridoi” della politica fagnanese. Come gira anche la voce di una possibile clamorosa assenza,  al consiglio comunale di lunedì 16 settembre, dell’assessore alla cultura in discussione. Insomma, si va in consiglio al buio. Nel senso che nessuno immagina quel che potrà accadere al Castello durante la prima seduta consiliare post vacanze, che si annuncia piuttosto calda e con le opposizioni (e non solo) sul piede di guerra.

Lo sfoglio della margherita

Non “m’ama e non m’ama”, ma “vado o non vado”. Sono in molti negli ambienti della politica fagnanese a parlare di una possibile e clamorosa assenza in consiglio di Fausto Bossi, assessore, fino a ieri in odore di taglio e che, secondo le ultime voci (non certo ufficiali e nemmeno definitive) sarebbe di nuovo ben saldo in sella alla guida del settore Cultura. In barba a tutti quelli (nella maggioranza e nelle opposizioni) che lo volevano già con due piedi fuori dalla giunta.

A Fagnano c’è chi è pronto a scommettere che l’assessore, ora che ha in tasca il ticket della riconferma, sarebbe pronto a schivare la graticola politica . In particolare modo quella relativa alla visita culturale vietata quando, nelle vesti di Cicerone, ha portato un gruppo di fagnanesi sulla torretta del Castello, nonostante il divieto d’accesso per questioni di sicurezza. Se la ventilata assenza in consiglio abbia un fondamento non è dato saperlo, poiché il telefono del diretto interessato da giorni squilla a vuoto: Bossi non risponde. Insomma, un silenzio che lascia spazio a mille interpretazioni in un momento delicato.

Quante Leghe?

Quante Leghe ci sono a Fagnano? A questo punto se lo sta chiedendo anche qualche padano, in realtà. La posizione che al momento è data per vincente, ovvero totale difesa di Fausto Bossi, è infatti unanime. Solo all’apparenza, però. E, a conferma che il partito non è compatto, resta il fatto che in tutte queste settimane di acceso dibattito la sezione locale non ha mai preso una posizione univoca e ufficiale. Né in difesa del suo assessore, né del primo cittadino (che spesso si è trovato in mezzo al guado in questo scorcio di mandato).

Del resto la situazione è davvero delicata ed è dura smentire che in Lega, prima che ancora che in maggioranza, il problema politico è stato posto sul tavolo e in maniera inequivocabile. Quel che emerge è che la squadra che ha sbaragliato tutti i competitor alle elezioni non riesce più a nascondere tensioni e divisioni. Tanto che più di una voce all’interno del centrodestra sostiene che Più Fagnano è stata una lista, ma non è mai riuscita a diventare una squadra. Con all’interno troppi solisti che, quando “chiamati a cantare”, spesso steccano.

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