A Legnano si cambiano le norme dopo averle violate

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LEGNANO – La legalità a Legnano è un optional. La si rispetta quando non intralcia.

I consiglieri comunali di maggioranza e quelli di centrodestra nella commissione di venerdì scorso, 26 novembre (nella foto), si sono uniti nel dare parere positivo alla delibera che affida il Palio a un ente privato del terzo settore e ne approva lo statuto in totale contrasto con il regolamento generale del Palio, che con piena consapevolezza i commissari hanno voluto non rispettare.

La stessa delibera riconosce esplicitamente la violazione del regolamento, ma dispone di dare atto che, dopo la propria esecuzione tramite la costituzione della Fondazione Palio, il Consiglio comunale modificherà il regolamento per adeguarlo all’atto che lo ha violato. Per questi consiglieri quindi la legalità può essere assicurata a posteriori dopo aver commesso un illecito, semplicemente cambiando le norme.

Il detto popolare che afferma “fatta la legge, trovato l’inganno” a Legnano andrebbe aggiornato trasformandolo in “fatto l’inganno si cambia la legge”.

La delibera passata in commissione ipoteca anche il futuro perché prevede che tra qualche mese il Consiglio sicuramente cambierà il regolamento. Molto probabilmente sarà così, ma questo epilogo non può essere considerato una certezza perché il Consiglio comunale non sarà in alcun modo vincolato o perché, come è successo di recente, potrebbe sciogliersi ed essere rinnovato.

Lo stesso disinteresse per la legalità è stato mostrato da coloro che hanno confezionato lo statuto della Fondazione Palio, che non hanno voluto prendere in considerazione il regolamento. Il dott. Montefiori, incaricato della consulenza per la Fondazione che ha prestato la sua opera professionale nella redazione di questo atto, ha candidamente confessato in commissione che non ha mai nemmeno conosciuto il regolamento.

Questa generalizzata superficialità si è accompagnata all’arroganza perché non si vuole fare apparire che possa essere stato commesso un errore da parte di chi sino ad ora ha messo mano alla creazione della futura Fondazione e di chi governa la città. Per piaggeria i consiglieri comunali si sono adeguati ai maggiorenti locali e hanno voluto evitare il semplice rimedio di modificare il regolamento prima di approvare la delibera. Con la forza dei numeri, il Consiglio comunale risolverà momentaneamente il problema nella speranza che nessuno impugni la delibera al Tar e ottenga la sua sospensione.

Il Palio invece, per la sua importanza nella città, meriterebbe più rispetto e, per la sua influenza nei confronti del gran numero di giovani che lo animano, dovrebbe essere un esempio di valori civici e fra questi anche di legalità.

Franco Brumana

Movimento dei Cittadini

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