La maratona solidale e virtuale di ResQ per costruire una nave

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In un giorno importante per la religione cattolica vorrei richiamare l’attenzione dei lettori su un aspetto che ci richiama al periodo di preparazione alle Feste in cui da oggi entriamo ufficialmente.

Siamo tutti coinvolti quasi sommersi dal problema della pandemia che da diversi mesi occupa le nostre vite. Il lavoro, la scuola dei figli, la paura per i nostri genitori, sono tante le preoccupazioni ed i pensieri che occupano le nostre giornate e che non ci fanno pensare a molto altro.

Le prossime Feste sono il momento della famiglia, della solidarietà e dell’unità, sia per chi crede sia per chi comunque sente lo spirito del Natale come momento di raccoglimento con gli affetti più cari.

Natale è il momento in cui ci si sente più propensi verso il prossimo e per le sue sofferenze, a tal proposito il primo pensiero va a chi sta combattendo contro il Covid-19 e a chi sta loro vicino, intendendo in questo senso  il personale sanitario che da mesi sta letteralmente sostenendo sulle proprie spalle un peso immane fatto di responsabilità, senso del dovere e dedizione per chi soffre.

Senza sembrare inopportuno e fuori argomento vorrei parlare del progetto ResQPeople saving people che ha come obiettivo quello di mettere in acqua una nave che possa contribuire a salvare le persone che, anche in questi giorni, stanno cercando una vita migliore attraversando il Mediterraneo su delle barche di fortuna.

Non voglio aggiungere molto altro sul tema anche perché so che questo argomento è molto divisivo nel nostro Paese,  mi permetta una sola nota tecnica e cioè che è stata provato che la presenza delle navi soccorso nel Mediterraneo non aumenta le partenze delle persone, non dobbiamo temere invasioni ma possiamo salvare vite umane.

Domenica 13 dicembre, dalle 11 alle 19, ResQ – People Saving People realizzerà una maratona online di 8 ore sulla pagina facebook/resqpeople per costruire insieme la nave.

Il 25 dicembre celebreremo la nascita di un bimbo in una grotta i cui genitori, dopo qualche tempo, furono costretti a fuggire in Egitto come profughi per sfuggire alla persecuzione di Erode.

Pensare al Natale nel 2020 per me significa pensare a chi soffre e fa fatica per le conseguenze della pandemia e nel contempo pensare alle famiglie che, non sul dorso di un asino come 2000 anni fa ma all’interno di un insicuro gommone stanno scappando da guerre e carestie.

Silvio Aimetti, sindaco di Comerio  
Socio fondatore di RESQ-People saving People
Membro della rete civica per l’accoglienza
della Provincia di Varese

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