Sesto, Buzzi: «Per sistemare la portineria ex Avir servono 580mila euro»

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SESTO CALENDE – Non basteranno i 244.800 euro stimati nella Convenzione del  2017 e nemmeno i  315mila euro inseriti nella delibera di giunta risalente a un mese fa. Per sistemare la portineria dell’ex Avir di Sesto Calende e trasformarla in un luogo per attività pubbliche serviranno 580mila euro. Di questi, 315mila euro saranno a carico di Esselunga, ma gli altri 265mila euro resteranno in carico al Comune. «La cattiva notizia», così come l’ha definita il sindaco Giovanni Buzzi, è stata resa nota durante l’ultimo consiglio comunale in risposta a un’interrogazione della lista civica Sesto2030.

Costi lievitati

In base alla Convenzione stipulata con Esselunga, che nel frattempo lì a fianco ha aperto già dal 2015 un punto vendita riqualificando l’intera area dell’ex vetreria, il privato avrà tempo fino al 2022 per mettere mano ai locali della vecchia portineria, salvati dalla demolizione ma in avanzato stato di degrado. La nota catena di supermercati, ha reso noto Buzzi, si occuperà di tutte le opere strutturali e di consolidamento, tra cui il placcaggio delle murature esistenti, il vespaio arato, il rifacimento della copertura e la predisposizione degli impianti. «Per il completamento resta parecchio», ha ammesso il sindaco: le opere di finitura delle facciate, gli impianti e tutti gli interni. Stando al computo metrico, almeno 265mila euro base d’asta che il Comune dovrà inserire nel Piano opere pubbliche a partire dal 2022, a meno che Esselunga non acceleri sulla parte di lavori di sua competenza, naturalmente prioritarie in ordine cronologico.

Non prima del 2022

Ai chiarimenti di Buzzi in aula risponde Sesto 2030 nei commenti a margine della seduta con una severa critica sui tempi e sui costi, entrambi dilatati: «Rimaniamo preoccupati per le notizie sulla portineria ex Avir, edificio che Esselunga avrebbe dovuto consegnarci ristrutturato e pronta per essere usato. I costi di ristrutturazione sono più alti di quelli inizialmente stimati e la differenza ce la dovremo accollare noi cittadini: quando si potrà veramente disporre di tali locali, ora poi che altre sale per la comunità non sono disponibili? A quanto pare non prima del 2022 di sicuro».

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