La ministra della famiglia Bonetti (IV) a Busto per Farioli: «Svolta riformista con Draghi»

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BUSTO ARSIZIO – «La svolta è Draghi. E la scelta di Busto si pone in quella direzione» lo ha detto la ministra della famiglia e delle pari opportunità Elena Bonetti, ospite di Italia Viva e della lista I Riformisti-Lavoriamo per Busto che sostiene la candidatura a sindaco di Gigi Farioli. «Dopo anni di contrapposizioni ideologiche, Draghi ha calciato la palla che nessuno toccava in mezzo al campo – le parole dell’esponente “renziana” – ora nel Paese c’è un progetto nuovo, riformista, di cui noi facciamo parte. E che a Busto Arsizio ha trovato casa in questa lista».

Il comizio della ministra Bonetti

Toccata e fuga a Busto per la promotrice del Family Act, al governo già con il Conte-2. «Essere riformisti vuol dire mettere la famiglia, il lavoro e la scuola al centro, sostenere il Green pass senza perdersi in discussioni ideologiche. Per Busto Arsizio c’è la possibilità di interpretare questo metodo nuovo di fare politica». Un laboratorio politico.

Gadda: «Concretezza per il Pnrr»

Il coordinatore di Italia Viva a Busto Arsizio Davide Boniotti ha svelato uno dei punti chiave del programma dei Riformisti: «Busto family friendly. Una città con servizi a misura di famiglia». La deputata “renziana” Maria Chiara Gadda benedice la scelta di sostenere Gigi Farioli: «Ha avuto coraggio. Ha fatto bene il sindaco per dieci anni ma oggi non bastano le vecchie ricette, occorre ripensare i servizi». Una frecciata al sindaco Antonelli arriva da chi da sempre è al fianco del varesino Davide Galimberti: «Negli ultimi cinque anni non sono state attratte le stesse risorse – sostiene Gadda – a Varese oltre 100 milioni di euro, a Busto non mi risulta».

Farioli: «Solo FI “draghiana” sul Green pass»

Da parte sua, il candidato sindaco Gigi Farioli, che ha mancato solo per pochi minuti un curioso incrocio in via Milano con il suo commissario provinciale di Forza Italia Giacomo Caliendo (ma i due si sono sentiti telefonicamente) e con il senatore Adriano Galliani con cui aveva condiviso la campagna elettorale delle politiche 2018, ha difeso la sua scelta di campo: «Non di rottura, ma di discontinuità. Rispetto a matrimoni combinati di cui questa città e questo Paese non hanno più bisogno». E cita il caso del Green pass, su cui «nel centrodestra solo Forza Italia è con Draghi».

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