Legnano apre il Palio della rinascita con la Provaccia (ri)vinta da Sant’Ambrogio

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LEGNANO – Prove generali per il “Palio della rinascita” allo stadio di Legnano questa sera, venerdì 17 settembre. Spalti sfoltiti come una seduta parlamentare e tante sedute vuote (e impolverate) hanno fatto da cornice al XXXVI Memorial Favari, la “Provaccia” vinta da Sant’Ambrogio (nelle foto in questa pagina). I varchi per il campo nelle vie chiuse al traffico hanno filtrato il pubblico verificando il possesso del green pass, ma all’interno del “Mari” le norme anti contagio, dal distanziamento all’uso della mascherina, non sono state molto rispettate nonostante i ripetuti richiami ad osservarle. La speranza è in una maggiore disciplina domenica, quando sono attesi 2.800 spettatori.

Squilli e lacrime

fanfara legnano provaccia palio contradeLa serata si è aperta come da programma con la parata della Fanfara dei Bersaglieri “Aurelio Robino”, seguita dalla sfilata delle rappresentanze delle 8 Contrade.

Silenzio e commozione per l’omaggio ad Andrea Mari, detto Brio, il popolare e amatissimo fantino scomparso lo scorso maggio in un incidente stradale, con tutti i fantini della Provaccia e del Palio a formare un corridoio verso le massime autorità del Palio. Nel ricordare l’importante presenza di “Brio” al Palio di Legnano il Gran Maestro, Giuseppe La Rocca, e il Supremo Magistrato, il sindaco Lorenzo Radice, hanno consegnato alla vedova Ilaria una targa ricordo e una donazione del Collegio dei Capitani e delle Contrade all’ospedale di Siena.

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Prima batteria sprint, laboriosa la seconda

Per la prima volta nella città del Carroccio si è corso con cavalli mezzo sangue. Nella prima batteria eliminatoria, temporeggia la mossa (mossiere un flemmatico Renato Bircolotti, controstarter Fabio Magni) Federico Guglielmi per Sant’Ambrogio su Ares Elce; buona la prima partenza, con il fantino gialloverde che supera subito Michel Putzu di Legnarello su Peter Pan, che arriverà ultimo e staccato. Con San Martino padrona della batteria grazie ad Antonio Mula su Zenios, la lotta si accende per il 2° posto che vale la finale. Guglielmi riesce a passare all’interno Sant’Erasmo, rappresentata da Sebastiano Murtas detto Grandine su Settantuno, e si incolla a San Martino fino al traguardo.

Assai più contrastato l’allineamento al canapo nella seconda batteria (la cui composizione è stata sorteggiata al pari della prima). Il nervosismo di Marco Bitti, il fantino di San Magno su Hakara Trois, provoca la prima falsa partenza cui ne seguono altre due. A questo punto il mossiere scende al canapo a catechizzare i fantini, ma il via si fa ancora attendere perché Ambra da Clodia, il cavallo di San Bernardino montato da Alessandro Chiti detto Voragine, rientra ai box per un problema, forse a un ferro. Tutti i fantini smontano e trascorrono diversi minuti prima che San Bernardino si ripresenti in pista.

Fallito anche il 4° tentativo, con richiamo di Bircolotti a San Magno («se la prossima volta non ti allinei come gli altri, rimani al canapo»), e il 5°, dopo lunga pretattica, con tutti i cavalli fuori posizione e qualche parola di troppo volata tra i fantini, a posizionarsi meglio al 6°, finalmente valido, è San Bernardino con subito dietro San Domenico (Jacopo Pacini su Vis a vis). Il gruppo rimane compatto per un giro, ma al 2° San Magno passa la Flora, che la porta sull’esterno e cade in curva, trascinando con sé nella sabbia la Nobile: questa esce dai giochi, mentre Boston George della Flora, scosso da Rocco Betti, continua in scia a San Bernardino e San Domenico, che hanno buon gioco a qualificarsi.

Omaggio agli “eroi silenziosi”

Il lungo trascinarsi della seconda batteria favorisce per la finale, sul piano dei nervi e delle energie, i cavalli della prima. Nell’attesa, il programma della serata si completa con i Capitani che rendono gli onori al Gran Maestro. «Legnano ha il suo Palio della continuità, un Palio secondo le regole – ha detto La Rocca – In questi due anni di pandemia, le Contrade hanno continuato a lavorare per chi aveva bisogno».

onori legnano provaccia palio contradeLa Rocca ha ringraziato la società Legnano Calcio per aver accettato di lasciare lo stadio all’inizio del campionato per fare spazio al Palio. «È stato detto – ha proseguito il Gran Maestro – che in tribuna ci sono dei privilegiati. Io lo sono perché sono di Legnano, perché ne custodisco le tradizioni, perché amo il Carroccio. Legnano ha bisogno di vestirsi dei propri colori. Legnano è attenta e vuole ringraziare quelli che abbiamo definito “eroi silenziosi”». In rappresentanza dell’Asst Ovest Milanese, il direttore sanitario Cesare Candela ha ricevuto una testimonianza «di riconoscenza, affetto e gratitudine per la lotta condotta dal suo personale sanitario contro un nemico subdolo e violento. Ci hanno consentito – ha concluse La Rocca – di vedere laggiù una luce di libertà e di tornare a vivere»

Finale gialloverde

Trascorsa oltre mezz’ora, si ripresentano in pista, nel frattempo bagnata artificialmente, Guglielmi (Sant’Ambrogio), Mula (San Martino), Chiti (San Bernardino) e Pacini (San Domenico). Al canapo Guglielmi va per le terre e Ares Elce si fa un giro in solitaria. Rientrati tutti in postazione, scattano subito, nell’ordine, proprio Sant’Ambrogio, San Domenico, San Martino e San Bernardino, che rimangono vicini in quest’ordine per tutta la gara (salvo l’inversione all’arrivo degli ultimi due posti), con Pacini che tenta di prendersi la testa sull’esterno per tre giri, ma invano. Vince la Contrada gialloverde, come nell’ultima edizione, e con lo stesso fantino di due anni e una pandemia fa. Se non è rinascita questa.

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