La pazienza è finita. Serve una nuova visione per Accam e Busto

legnano verdi giunta radice

La pazienza è finita.
Abbiamo caricato sulle spalle della nostra salute, su quelle dei nostri figli, mezzo secolo di attività di uno degli inceneritori più obsoleti della regione più ricca d’Italia. Non l’abbiamo fatto certo per questa mediocre classe politica, ma nella ingenua convinzione che fosse un male necessario da sopportare per le necessità di un’intera comunità. Ma è stato fatto di tutto per mostrarci che la nostra solidarietà è stata sfruttata per fini che nulla hanno a che vedere con un qual si voglia fine sociale.

Incapacità, interessi di tutti i tipi, sono stati la linea conduttrice che hanno portato avanti una società squassata: dal disastro economico con decine di milioni di curo di debito, dal disastro sociale lasciando decine di lavoratori senza futuro quando negli anni e con molti meno soldi si sarebbe potuto fare molto, dalla indifferenza totale verso la salute di tutti coloro che hanno pagato, pagano e pagheranno per queste scelte scellerate, minimizzando le indagini fatte e bloccando tutte quelle che si sarebbero potute fare, e anche dal disastro etico e morale facendo condurre questa società pubblica da personaggi tutt’ora inquisiti.

Ed ora lo spettacolo penoso dato in assemblea, continuando a rimandare la presentazione di un bilancio 2019, che per qualunque persona di media intelligenza, avrebbe dovuto decretare la fine immediata di questa società. Invece no! Tutte le forze e gli obiettivi sono indirizzati a protrarre all’infinito la stessa situazione con motivazioni che nemmeno convincono gli stessi soci, ma che in molti cominciano a pensare che siano completamente diverse da quelle asserite, anzi, che qualche dichiarazione di giuristi descrivono sul filo del rasoio del rispetto delle leggi.

Tutto ciò deve avere fine da subito, la nostra pazienza è finita! Si cominci ad abbandonare le proprie scelte che derivano dal proprio orgoglio o peggio dal proprio tornaconto di qualsiasi tipo, e si cominci a ragionare partendo dalla propria coscienza, che chiede una visione nuova del futuro della città di Busto Arsizio, e nel rispetto della salute dei cittadini dei paesi che per anni hanno subito dell’attività di ACCAM, al di fuori di quella che è una qualsivoglia gestione del rifiuto, perché qui abbiamo già ampiamente dato e pagato lo scotto. Si parli di ricerca, di innovazione, in uno dei campi che i futuri finanziamenti europei andranno a sostenere. Si ridia dignità a questa città cominciando con il considerarne la salute, ancor più preziosa visto il periodo che stiamo vivendo.

Comitato spontaneo No Accam

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busto arsizio comitato no accam – MALPENSA24