Accam, sindaci ai ferri corti: il bilancio slitta ancora. Ora il piano di risanamento

BUSTO ARSIZIO – Niente approvazione per il bilancio 2019 di Accam: Busto e Legnano sono ai ferri corti e per evitare la rottura slitta tutto alla prossima seduta del 2 marzo, dove si discuterà anche il piano di ristrutturazione e salvataggio della società, che senza investimenti per garantirne la continuità operativa è diretta al fallimento. Al termine di un’infuocata assemblea dei soci durata oltre due ore e mezza, i sindaci e il CdA della società hanno concordato nel revocare l’ordine del giorno, che prevedeva il voto sulla delibera (già più volte rimandata) di chiusura dei conti del 2019. Verrà ripresentata nella prossima seduta, e nel frattempo ci sarà un ultimo tentativo di arrivare alla definizione dell’operazione di salvataggio di Accam.

Busto e Legnano ai ferri corti

L’assemblea, come forse mai prima d’ora, è arrivata al limite della rottura. Se si fosse arrivati al voto, sarebbe stato altissimo il rischio di una bocciatura del bilancio, e la società sarebbe andata dritta verso lo spettro del fallimento. Circostanza scongiurata solo dopo un ampio e serrato confronto tra i sindaci e il consiglio d’amministrazione, caratterizzato da diversi momenti di tensione, soprattutto tra Busto e Legnano, che si rinfacciano a vicenda il mancato concretizzarsi del piano di salvataggio. Che ormai, come formalizzato da Amga, è definitivamente tramontato. Alla fine il compromesso invocato da più parti: la revoca dell’ordine del giorno che di fatto concede un “extra time” per discutere verso quale direzione andare, salvataggio o libri in tribunale.

La via d’uscita

Toccherà al CdA presieduto da Angelo Bellora elaborare una nuova proposta di bilancio comprensiva di piano di risanamento e ristrutturazione, su cui sono al lavoro i consulenti incaricati da Accam (un esperto in procedure concorsuali e un advisor finanziario). Accam si è impegnata a fare da playmaker di un tavolo con le società partecipate, Amga e Agesp in primis, e con i sindaci dei Comuni più grandi, perché il risanamento dovrà necessariamente andare in parallelo all’avvio di un nuovo percorso di aggregazione, tipo Newco, da rivedere sulla base degli indirizzi del consiglio comunale di Legnano (mentre a Busto Arsizio si inizierà a discutere su un atto d’indirizzo nella commissione affari generali convocata per mercoledì 24 febbraio). «Busto farà la sua parte» l’impegno preso in assemblea dal sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. E il presidente Bellora ha invitato, a mo’ di battuta, i due maggiori soci a «riunirsi in conclave per uscire con una soluzione» che li metta d’accordo sulla strada da intraprendere.

L’avviso di Brumana

Nell’ipotesi di un nuovo rinvio dell’approvazione del bilancio, l’avvocato Franco Brumana, capogruppo del Movimento dei Cittadini a Legnano, aveva promesso battaglia, invocando le «dimissioni» del presidente di Accam Angelo Bellora e del CdA: «A fronte di qualsiasi rinvio, sarebbe doveroso che almeno uno dei tanti sindaci presenti la denuncia al tribunale di cui all’art 2409 del codice civile, chiedendo un ‘ispezione e la nomina di un amministratore giudiziario».

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