La piscina di Cerro resta aperta. NAM chiede un incontro con il Comune

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CERRO MAGGIORE – Nessuna chiusura in vista dell’impianto e l’invito al Comune di sedersi allo stesso tavolo per tentare di arrivare ad un accordo. Sono le mosse annunciate da Francesca Cremonesi, amministratore della società Nuoto Altomilanese che gestisce la piscina di Cerro Maggiore, dopo il videomessaggio diffuso dal sindaco, Giuseppina Berra, per rispondere alle domande più frequenti spedite dei cittadini sul futuro della piscina. «Confermiamo ancora una volta – informa gli utenti dell’impianto e i cittadini di Cerro Francesca Cremonesi – la volontà di garantire la continuità della gestione della piscina, anche a tutela vostra e dei nostri collaboratori. Confermiamo inoltre – aggiunge l’amministratore di NAM – di aver richiesto un incontro al Comune per discuterne insieme, alla luce dell’accordo proposto in più occasioni».

Sul tavolo, il conto da 1,7 milioni all’Istituto per il Credito Sportivo

A dividere Comune e NAM sono i 1.700.000 euro richiesti dall’Istituto per il Credito Sportivo per la costruzione dell’impianto e versati dal Comune lo scorso ottobre a titolo fideiussorio. La società privata ha poi fatto causa al Comune per difendere le proprie ragioni. Ora da NAM arriva un segnale di tregua, con la richiesta di un incontro tra le parti per cercare un accordo senza passare dalle aule di un tribunale. Si attende ora la risposta dell’Amministrazione comunale, in quella che si annuncia una lunga querelle. In mezzo, i cittadini che si sono trovano a pagare indirettamente il “conto” all’ICS e gli utenti, che si chiedono quale sarà il destino della piscina e degli abbonamenti già acquistati.

Airoldi (Progetto Comune-Udc): «Ascoltare le proposte di NAM»

In merito alle ultime dichiarazioni del sindaco sulla questione piscina è intervenuta anche Progetto Comune-Udc. «Sinceramente – commenta la lista – speravamo in migliori aggiornamenti, invece rimane il rischio di chiusura. NAM ha lanciato pubblicamente alcune proposte, a nostro parere interessanti, in cui affermano di rendere al Comune, ergo alla comunità, quanto speso e di continuare a gestire la struttura garantendo il servizio alla cittadinanza. Perché – sottolinea la lista di Alex Airoldi – non partire a ragionare da queste loro proposte, per cercare una soluzione, evitando magari una possibile interruzione del servizio e, cosa non secondaria, recuperando quanto speso come denaro pubblico?».

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