Piscina di Cerro, contrattacco del gestore: «Dal Comune atti illegittimi»

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CERRO MAGGIORE – La società Nuoto Altomilanese passa all’offensiva, difende il proprio operato e spiega perché ha deciso di trascinare in Tribunale il Comune di Cerro Maggiore. In una lettera aperta ai cittadini e agli utenti della piscina, il gestore dell’impianto argomenta: «Il Comune ha dichiarato finita la concessione per la gestione della piscina, ci ha intimato di pagare 1.700.000 euro e di riconsegnare l’impianto, cioè chiuderlo. Ha versato quella cifra all’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), ritenendosi fideiussore di NAM. E ha dichiarato che NAM avrebbe violato i termini della concessione, trasferendo il diritto di superficie al Monte dei Paschi. La realtà – ribatte l’amministratore della società, Francesca Cremonesi – è che il diritto di superficie fu dato dal Comune a NAM per poterlo offrire in garanzia dei finanziamenti per la costruzione della piscina. Questo ha fatto NAM: non bastando il mutuo di ICS per realizzare l’impianto, ha trasferito il diritto di superficie per garantire il finanziamento, mantenendo l’uso della piscina, per poter portare a termine i lavori. Di recente, una società del Gruppo cui appartiene NAM ha riacquistato il diritto di superficie da MPS, pagando il debito di NAM, con un accordo “a saldo e stralcio”: cioè, ti pago una parte e la chiudiamo così».

Cremonesi: «L’impianto resta aperto, abbiamo proposto un accordo»

NAM lamenta poi di non aver trovato un accordo con ICS, che «ha richiesto il pagamento al Comune, che aveva dato una fideiussione per NAM, e il Comune si è detto pronto a pagare. Secondo i nostri legali, la fideiussione era, per più ragioni, nulla. Il Comune non ha neppure provato a far valere la nullità verso ICS così da evitare il pagamento». NAM afferma di poter proseguire nel servizio di gestione della piscina, che il Comune vorrebbe invece interrompere. «Il Comune – prosegue Cremonesi – non potrebbe comunque riavere da NAM quanto pagato a ICS; al contrario, se per ipotesi la concessione venisse risolta, il Comune dovrebbe pagare a NAM una somma ingente: si tratta di un indennizzo per la realizzazione dell’impianto, e ben maggiore di quanto versato dal Comune a ICS». Infine, il gestore afferma di aver proposto al Comune un accordo che prevede la cessione delle sue quote ai soci di minoranza, il ritrasferimento a NAM del diritto di superficie, la prosecuzione del servizio e il pagamento al Comune, a rate, di quanto versato a ICS. «Confidiamo – conclude l’amministratore – di trovare questo o analogo accordo che, all’evidenza, è la soluzione migliore anche per i cittadini. Intanto, NAM ha impugnato il provvedimento del Comune, per non incorrere nelle decadenze processuali».

Airoldi (UDC): «Indire un Consiglio comunale aperto»

Sulla questione della piscina, la lista civica Progetto Comune propone un Consiglio comunale aperto ai cittadini nel mese di febbraio. «Una assemblea pubblica – spiega l’ex candidato sindaco della lista Alex Airoldi, che è anche membro della direzione regionale dell’UDC – indetta direttamente dal sindaco per spiegare la situazione ai cittadini: a fronte di una situazione che pareva chiara e delineata, ci si trova oggi con NAM che fa contromosse. La nostra proposta non è per cercare polemiche, ma per cercare di aiutare la cittadinanza a capire, recuperando con essa un dialogo e un confronto costruttivo, con l’obiettivo di superare problemi che interessano l’intera comunità».

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