La pista del ghiaccio non scioglie i tanti dubbi

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A proposito della così detta “pista provvisoria del ghiaccio” che dovrebbe essere realizzata a Varese, vista la chiusura per almeno un paio d’anni del PalAlbani. Nell’ultimo consiglio comunale, il sindaco Galimberti aveva tranquillizzato i presenti circa la realizzazione in tempi brevi del nuovo impianto che sarebbe poi rimasto in dotazione alla città almeno per un decennio, evitando così lo sperpero di risorse pubbliche per una pista “usa e getta”.

Ragionamento condivisibile e, a mio parere, corretto. Tuttavia, il bando per la concessione dell’area dove dovrebbe sorgere la nuova struttura lascia alcune perplessità.

Anzitutto, non sarà il Comune a realizzare l’impianto, ma dovrà essere un soggetto privato che avrà in concessione gratuita l’area selezionata dall’amministrazione. Cercando di pensare positivo, qualcuno si farà avanti, attratto dalla possibilità di fare un importante investimento che potrebbe essere redditizio negli anni. Però, la situazione economica attuale, accentuata dalla crisi dovuta al Covid-19, non può lasciare tranquilli circa un facile reperimento di soggetti interessati ad un impiego di denaro consistente per realizzare un impianto sportivo che, nel caso di un aumento dei contagi, potrebbe anche venire chiuso.

Ma, rimanendo nella migliore delle ipotesi, il secondo grande dubbio riguarda proprio l’area dove sorgerà la struttura: l’antistadio del “Franco Ossola”. Un campo inutilizzato dietro al settore “Distinti” dello stadio. Con l’augurio che la squadra di calcio cittadina, appena iscritta al Campionato di Serie D, possa salire di categoria, ci sarebbero poi gli spazi e le condizioni per garantire la presenza della “pista provvisoria del ghiaccio” e il rispetto delle stringenti norme previste per l’accesso agli stadi nei campionati professionistici di calcio?

Inoltre, chiunque abbia frequentato lo stadio o il palazzetto, conosce la situazione dei parcheggi nelle giornate in cui ci sono le partite e – sempre nella beneaugurante ipotesi in cui la squadra di calcio salga di categoria – un nuovo impianto del ghiaccio, con i tifosi/utenti che si porta con sé, sarebbe compatibile con la già precaria condizione della viabilità e della sosta a Masnago?

Il mio timore è che, come capitato già molteplici volte, non vengano considerate le conseguenze future delle scelte fatte oggi. Come nel caso di piazza Repubblica, dove la pista da skate è stata rimossa per i lavori nel comparto senza che qualcuno pensasse per tempo ad una soluzione. O come nel caso di piazzale Kennedy, dove tra alcuni mesi “esploderà” il problema della sosta, soprattutto serale, quando verranno rimossi i parcheggi.

Luca Boldetti
Consigliere comunale
Lista Orrigoni – Varese

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