La preside del “Bernocchi” di Legnano: «Da crisi idee che cambieranno la scuola»

legnano bernocchi preside wagner

LEGNANO – «Sono convinta che da questa esperienza rimarrà tanto, perché è in questi momenti che escono le idee giuste. Il nostro collegio docenti è fatto di 230 persone: quando si mette il semino, poi germoglia». In attesa di conoscere le ultime decisioni del ministero dell’Istruzione sull’anno scolastico in corso e sugli esami di fine anno, Annalisa Wagner, preside dell’Istituto superiore “Bernocchi” di Legnano (nella foto sopra), analizza le novità, per certi versi epocali, che hanno investito la scuola italiana in seguito all’emergenza sanitaria. Il suo sguardo è rivolto più alla metà piena del bicchiere, anche se la professoressa Wagner non nasconde la «grande malinconia» che prova nel vedere vuoto l’enorme istituto di via Diaz: «Mai vista una cosa simile. Quando si entra a scuola è impressionante il silenzio di aule e corridoi. Ce n’è uno lunghissimo, saranno 300 metri, di solito c’è sempre gente che lo percorre, professori, genitori, ragazzi che vanno al bagno: ora non c’è anima viva. Una scuola così desolata non la si vede neanche nella settimana in Ferragosto, quando c’è poco personale, ma solo il fatto che la settimana dopo cominciano i corsi di recupero dà una sensazione diversa da quella di questi mesi».

Wagner: «Sorpresi dalle tante richieste di pc a casa»

legnano bernocchi preside wagnerSulla didattica stravolta dall’emergenza, ma adattatasi ad essa, Annalisa Wagner (qui a lato) esordisce: «Ci siamo presto resi conto che non si trattava di organizzarsi per alcune settimane a mantenere lo stesso orario di cattedra, ma per mesi, con il pensiero rivolto soprattutto agli esami di maturità. Sapevamo che i ragazzi hanno tutti il cellulare per seguire le lezioni da casa, ma indubbiamente non è come avere un computer portatile, che risulta più comodo anche per visualizzare. Quando abbiamo chiesto se qualcuno ne aveva bisogno per le lezioni on line, ci siamo meravigliati ricevere tante richieste, almeno 1 o 2 per ogni classe. Poi alcune famiglie ci hanno spiegato: “Siamo in quattro, con i genitori che lavorano da casa e due figli che si contendono il pc”. Come scuola abbiamo 20 notebook e almeno altrettanti tablet, cui si aggiungono i computer a supporto delle LIM (le lavagne elettroniche) e i finanziamenti del ministero per gli studenti e anche per i docenti, per acquistarne altri. Certo, col tablet non si può fare tutto, per la matematica non è comodissimo. Però si può fare tanto, anche in futuro».

Pro e contro della didattica a distanza

Come in tutte le cose, ci sono due lati della medaglia. «Con la didattica a distanza, i docenti lavorano molto di più che con le lezioni in presenza. Ha costretto tutti a fare un salto qualitativo incredibile rispetto alle nuove tecnologie; anche quelli prossimi alla pensione si sono messi in gioco. Realizzano video e adattano i materiali: in pochissimo tempo hanno creato un grande bagaglio di conoscenze aggiuntive. Ma è difficile, se non impossibile, organizzare le attività di laboratorio, che per i professionali ammontano a 9 ore alla settimana. E anche per i ragazzi, stare 7 ore davanti al pc non è facile. Ne è nato comunque un modo diverso di concepire l’orario scolastico per i prossimi anni. Al Liceo quadriennale c’è già la didattica a distanza in via sperimentale e ora stiamo pensando di allargarla. Fino a quest’anno, i ragazzi di alcuni corsi restavano a scuola fino alle 15.00: meglio farli uscire prima e recuperare le ore extra in un altro modo, più tardi nel pomeriggio o il sabato mattina per chi l’aveva libero, così da dare loro più respiro e lasciare più tempo a casa, per ricaricarsi e per ragionare».

«Svecchiata per sempre la didattica frontale»

Insomma, dalla “lezione” dell’emergenza c’è da trarre insegnamenti per il futuro. «Nelle situazioni di emergenza si tira fuori il meglio. Si sta svecchiando la didattica frontale tradizionale, che sta avendo in un modo o nell’altro un grande rinnovamento. Sono sicura – conclude Wagner – che anche i più recalcitranti, quando torneranno in classe, useranno le piattaforme e spunti didattici nuovi come i video. Questa attività laboratoriale per i docenti è proprio quell’“imparare facendo” che contraddistingue il nostro istituto».

legnano bernocchi preside wagner – MALPENSA24