La Pro Patria vola, Busto resta al… parcheggio

BUSTO ARSIZO – La Pro Patria vola in classifica, mette al tappeto la capolista e fa sognare ad occhi aperti la sua gente che meriterebbe di godersi dal vivo tanta bellezza; la Città – intesa come Amministrazione – invece fatica incredibilmente a tenere il passo della sua grande squadra di calcio e della sua gloriosa storia arrivata a quota 102. E non si capisce francamente perchè, alla luce anche degli ultimi segnali distensivi, come gli incontri svoltisi in Comune fra Sindaco e la presidentessa Testa (per il benedetto sintetico?), l’aggiunta del logo della città sul tiger-bus, il gradito ritorno dell’Assessore Laura Rogora sulle tribune dello Speroni e il sentito post di Isabella Tovaglieri per i 102 anni del club.
Del pasticcio estivo del Busto 81-Varese, e del successivo bando per l’assegnazione del “Carletto Reguzzoni” (il campo dove ha avuto origine 102 anni fa una grande storia), siamo ormai quasi stanchi di parlarne; il passato, purtroppo, non si può cancellare e i bustocchi, per fortuna, non dimenticano.
Ma quanto visto sabato allo stadio, in occasione della partitissima contro la prima della classe, lascia un po’ di sconcerto sui tempi, sempre sbagliati, di certi scelte.

L’immagine della Pro e… di Busto

Per il big match di campionato fra la Pro Patria delle meraviglie e la capolista Como, la Città Busto Arsizio si è presentata con il “parcheggio” dello stadio chiuso per lavori in corsi, con gli addetti ai lavori, gli sponsor e i tanti osservatori arrivati per l’occasione rimasti un po’ sorpresi, per non dire spaesati. Fra il pre e post partita, di fronte a tante amare ironie e a qualche timida protesta, abbiamo raccolto un pensiero di un giornalista “giramondo”, Fulvio D’Eri, inviato appositamente a Busto per la partitissima: “E’ stata la mia prima volta allo Speroni, di cui ho potuto apprezzare il Pro Patria Museum, un unicum in queste categorie che fa capire tante cose: del resto chi non conosce la grande storia dei tigrotti. Da Busto torno a casa con l’immagine sana e viva di una bella realtà del nostro calcio, come squadra e come società, a testimonianza di come anche in serie C si possa lavorare e fare bene. Peccato solo per il parcheggio: gli stadi posti in periferia non dovrebbero risentire di queste problematiche. Non conosco i dettagli della situazione, di cui mi hanno riferito solo alcuni aspetti, ma una squadra dalla storia della Pro Patria, che per gli ospiti come me rappresenta di fatto il biglietto di Busto Arsizio, forse meriterebbe maggior considerazione e attenzione. Ma a volte capita di dare per scontato e normale quello che scontato e normale assolutamente non è“.

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L’Antoniana non tradirà la città

Prima di lasciare spazio alle foto, precisiamo – a scanso di equivoci – di non voler criticare il progetto di riqualificazione dell’area verde dell’Antoniana, i cui dirigenti (da patron Cosentino al diesse Abenante, cui auguriamo di mettersi davvero in lizza per la poltrona dell’ASSB) non hanno mai rifiutato il confronto e il dialogo e lavorano davvero per la crescita dei bambini e dei ragazzi di Busto Arsizio. Siamo certi che la società giallorossa, sviluppatasi con i valori di persone del calibro di Luigi Gualdoni, Daniela Testa e Gigi Testa, senza dimenticare la passione di Piero Olgiati – non perderà mai di vista i propri valori, né mai tradirà la città, ma non capiamo francamente perché Busto Arsizio – dopo l’inaccettabile inchino estivo a Varese – non debba ragionare in grande, difendendo ed esaltando la propria eccellenza: la Pro Patria, una squadra, una maglia, una storia inviadiateci da tutta Italia. Una squadra che porta in giro per lo Stivale, da nord a Sud isole comprese, il nome di Busto Arsizio.

Pro Patria Busto parcheggio – MALPENSA 24