La scomparsa dell’ex ministro Francesco Forte. Era nato e cresciuto a Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – L’ex ministro delle finanze Francesco Forte, economista nato a Busto Arsizio, è scomparso all’età di 92 anni a Torino. Professore universitario, politico, sociologo, fino all’ultimo ha esercitato la sua attività di editorialista, con un pezzo uscito su “Il Giornale” solo pochi giorni fa, e di scrittore. Tra il 2010 e il 2012 era tornato nella natìa Busto: la prima volta per celebrare il centenario della morte del pioniere dell’export tessile Enrico Dell’Acqua, poi quando era stato indicato dal movimento di Gianfranco Librandi Unione Italiana (per chiudere la delicata questione del ricorso al Tar che avrebbe potuto invalidare il voto amministrativo del 2011 per gli errori sui cartelloni elettorali che penalizzarono la lista di Librandi) per svolgere il ruolo di consulente speciale del sindaco Gigi Farioli con delega alla spending review. «Sono qui per restituire a Busto quello che mi ha dato» aveva dichiarato dopo aver assunto l’incarico.

La carriera politica

È stato uno dei tre cittadini di Busto (con Cipriano Facchinetti, originario di Campobasso, e il bustocco doc Francesco Enrico Speroni) a diventare Ministro della Repubblica: Francesco Forte lo è stato due volte. Dal 1982 al 1983 titolare del dicastero delle finanze nel governo presieduto da Amintore Fanfani, indicato dal PSI di Bettino Craxi di cui era responsabile economico, poi dall’83 all’86 ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie nel primo governo Craxi. Successivamente, tra il 1986 e il 1987 è stato sottosegretario agli esteri con delega agli interventi straordinari per il Terzo mondo, nel secondo governo Craxi (con Giulio Andreotti ministro degli esteri). Era stato eletto deputato nel 1979, nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese, riconfermato nel 1983, mentre dal 1987 al 1994 era stato senatore per due legislature. Tra il 1988 e il 1991 è stato anche sindaco di Bormio.

Nato a Busto Arsizio

Nato a Busto Arsizio l’11 febbraio 1929, aveva trascorso l’infanzia in città, abitando nel quartiere dei Frati, dato che il padre era procuratore a Busto. Aveva giocato terzino nei pulcini della Pro Patria, prima di spiccare il volo lontano dalla città. Dopo gli studi giuridici all’Università di Pavia, è stato assistente e supplente di Ezio Vanoni all’Università di Milano e nel 1961 aveva assunto la prestigiosa cattedra di Scienza delle finanze a Torino, successore di Luigi Einaudi. Dopo l’esperienza da ministro aveva ripreso ad insegnare, professore emerito dell’università La Sapienza di Roma, ma negli anni ha insegnato anche a Urbino, all’Università della Virginia, a York, Birmingham e Washington. È stato vicepresidente di Eni, consigliere di Nicola e Francesco Trussardi. La sua figura aveva ispirato il protagonista di “Petrolio”, il romanzo incompiuto di Pierpaolo Pasolini. Negli ultimi anni il professor Forte si era dedicato soprattutto all’attività di editorialista (da ultimo per “Il Giornale”, occupandosi sempre di economia) e di scrittore, firmando 60 libri. «L’età non aveva assopito la sua curiosità intellettuale e la sua voglia di studiare i fenomeni economici complessi» ricorda la casa editrice Rubbettino, per la quale aveva da poco terminato di lavorare per Rubbettino a un libro scritto in inglese a quattro mani con Maria Luisa Trussardi dal titolo “Fashion and Luxury Fashion in the Third Millennium” la cui uscita in libreria è prevista per la prossima settimana.

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