La scuola nell’era Covid. Casorate Aperta punta il dito: «Gestione poco chiara»

besnate servizi scolastici

CASORATE SEMPIONE – Con l’aumento dei casi Covid, a Casorate Sempione si riaccendono i riflettori sulla gestione delle scuole. A fare domande è il gruppo di minoranza Casorate Aperta, alla ricerca di chiarimenti da parte dell’amministrazione del sindaco Dimitri Cassani «sulla suddivisione delle micro-classi alla scuola d’infanzia». La dirigenza scolastica, rende noto l’opposizione, «ha fatto richiesta di separatori per dividere in maniera sicura ed efficace i gruppetti di bimbi che sono stati spostati nel salone comune. Perché non sono ancora arrivati?». Non solo, attraverso una seconda interrogazione, il fronte guidato dalla giovane Martina Grasso non nasconde i dubbi sui volontari del servizio mensa alle elementari. «Ringraziamo chiunque spenda il suo tempo per aiutare. Ma la domanda sorge spontanea: chi sono?». Con la diretta conseguenza: «Vorremmo più trasparenza, per i bambini e per i loro genitori».

«Dove sono i separatori?»

Tra ristrutturazione e suddivisione degli spazi, le scuole del territorio sono state riorganizzate per contrastare la diffusione del virus. Lo stesso è accaduto alla materna di Casorate. «Le classi erano cinque, mentre ora sono diventate nove, per distribuire i bimbi in piccoli gruppi. Di questi, tre gruppi sono stati posizionati nel salone comune, in maniera ordinata». Ma da qui cominciano gli intoppi. «Come da protocollo abbiamo suddiviso gli spazi, utilizzando un nastro adesivo. A questo punto dovevano arrivare dei separatori che facessero da isolante durante le lezioni, evitando distrazioni – visto che la sala è una zona di passaggio – e prevenendo i contatti, quindi rischi di contagi. E visto che un’altra classe ieri (23 ottobre, ndr) è stata messa in quarantena preventiva, vorremmo che il materiale necessario arrivasse il prima possibile». Quindi la richiesta: «Quanto dobbiamo aspettare ancora? Facciamo presente all’amministrazione che la scuola è cominciata ormai da quasi due mesi, il 7 settembre». Per il momento sono state prese delle precauzioni temporanee «e le micro-classi sono separate da armadietti e panchine. Ovviamente non basta: l’amministrazione continua a rimandare, ma noi ne abbiamo bisogno».

Non è tutto, vengono evidenziati problemi anche nei bagni. «Ogni classe ha due gabinetti, con una fila di lavandini», spiegano. «Peccato che almeno la metà siano rotti. In questo momento storico lavarsi spesso le mani è indispensabile, non possiamo permetterci una mancanza del genere. Speriamo che l’amministrazione intervenga presto».

I volontari del servizio mensa

Domande anche sui volontari del servizio mensa. La capogruppo di minoranza non nasconde che «vorremmo essere un po’ più informati su chi è stato scelto per aiutare durante i pasti». E aggiunge: «Pensiamo sia molto positivo che qualcuno utilizzi il suo tempo per dare una mano a scuola, in particolare nella situazione attuale. Ma ci chiediamo come siano stati selezionati, se hanno avuto una formazione di qualche genere e se sono stati sottoposti al tampone». Con i tempi che corrono, per l’opposizione, meglio mettere i puntini sulle “i” e stare sicuri: «Penso ai genitori e ammetto che non mi sentirei tranquilla se non avessi un quadro preciso di quello che succede», conclude Grasso.

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