La storia delle imprese di Varese fra tradizione e nuove sfide rivive in un libro

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GALLARATE – Il cambiamento sta alle imprese come l’acqua ai pesci. E’ un fatto naturale anche se imprevedibile. A volte fa paura, crea qualche preoccupazione di troppo, non è facile affrontarlo ma – nelle voci degli imprenditori – accade e ci si adegua. Chi più e chi meno, chi lo fa rapidamente e chi con moto riflessivo. Un fatto è certo: nel mare del cambiamento bisogna imparare a nuotare. Andare controcorrente non è saggio: i mercati non lo permettono. In questi ultimi dieci anni, nella vita delle imprese sono intervenuti cambiamenti epocali: nell’organizzazione aziendale, nella produzione, nei processi, nell’occupazione, nel welfare, nell’export. La digitalizzazione ha annullato i vecchi paradigmi economici: nulla si fa come prima. Confartigianato Imprese Varese racconta tutto questo in un volume dal titolo “L’Impresa della Storia”. La presentazione si terrà giovedì 28 marzo, nella sede di Gallarate di Confartigianato Imprese Varese. A commentare i cambiamenti intervenuti in questi ultimi anni, e a dire delle porte che si apriranno nel prossimo futuro per le aziende varesine, saranno il presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli e il rettore dell’Università Carlo Cattaneo-Liuc di Castellanza, Federico Visconti. Le conclusioni saranno affidare al presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti.

Orgoglio made in Italy

All’autore del libro, Davide Ielmini, il compito invece di entrare nel merito del reale vissuto delle imprese: come hanno affrontato i tanti cambiamenti, con quali mezzi e strumenti, con quanta ansia ma anche quanto entusiasmo? Dieci anni di incontri, interviste, contatti: ogni azienda presente nel libro “L’Impresa della Storia” è un caso a sé. Perché se i problemi sono comuni, le soluzioni sono spesso personali. Ma i campi sui quali giocare la partita sono per tutti uguali: l’internazionalizzazione (che è sempre più considerata una vera strategia aziendale), l’innovazione tecnologica (digitalizzazione più o meno spinta), il passaggio generazionale (meglio se morbido), le formule di benessere aziendale (che sono il risultato di un vero patto tra imprenditore e collaboratori). Ma nel volume si racconta anche altro: come misurarsi con i mercati emergenti, come affrontare l’annoso dubbio del nanismo e della crescita dell’impresa, come entrare in contatto con la Cina o come tenerla a bada. Qui non si parla tanto della Storia con la S maiuscola (modellata dalla globalizzazione) ma di quella della dimensione locale, che guarda al mondo. Una storia fatta ogni giorno dalle imprese e che si specchia direttamente nelle sfide sovraterritoriali. Artigiane, piccole, medie o grandi le aziende si sono raccontate con quella passione e quel trasporto che si ritrovano nei loro prodotti. Invenzione e creatività, orgoglio Made in Italy, genialità al servizio di un’economia – quella della provincia di Varese, ma non solo – dove la vocazione manifatturiera ha sì accusato i colpi della crisi, ma la crisi l’ha anche combattuta con sempre nuove strategie.

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