L’umanità del quotidiano nei racconti di Maura Giunta e Maria Grazia Iannone

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LEGNANO – Due libri di autrici diverse, accomunate dal fatto di ispirarsi alle proprie esperienze personali e professionali per raccontare e raccontarsi in profondità e con umanità. Maura Giunta, giornalista, e Maria Grazia Iannone, infermiera di famiglia e comunità esperta in cure palliative, hanno presentato le rispettive opere letterarie domenica 14 novembre in piazza San Magno a Legnano (nella foto con Gigi Marinoni). Per Iannone il romanzo “Racconti di vite straordinarie” (Porto Seguro, 84 pagine, euro 9,00) segna l’esordio nella narrativa, mentre Giunta con “Incontri” (Montedit, 162 pp., euro 14,90) è alla seconda raccolta di racconti brevi dopo “Attimi” del 2014. «Sto già lavorando al terzo – anticipa – ho il vezzo della trilogia».

Incontri di attimi

«Il racconto breve è la mia specialità» prosegue la giornalista, che media formula e contenuti dalla propria attività lavorativa. «Lo spunto d’ispirazione è il mio lavoro, che mi permette di cogliere e fissare sulla carta momenti, sensazioni, persone: incontri, appunto. I personaggi siamo tutti noi, protagonisti di storie autentiche o fantastiche ma sempre scritte con affetto, perché mi piacciono le persone, mi piace raccontare le loro storie e condividerle con gli altri. Raccolgo il materiale da anni, certo dopo la prima avventura editoriale questa è stata più facile».

Sull’orlo della vita

Anche Maria Grazia Iannone confida la sua familiarità con la penna (o, se preferite, la tastiera). «Scrivo da sempre, ho la cantina piena di testi incompiuti. Curare gli anziani a domicilio mi ha portato a scoprire le aspettative irrazionali sul vissuto, nel senso che si pensa più al numero di giorni che a come si sono vissuti. Le mie sono storie inventate, anche se prendono spunto dal mio lavoro di infermiera a domicilio e da tutto quello che gli ruota intorno, dai figli dei pazienti alle badanti, fino all’ultimo giorno».

Facile intravedere l’autrice dietro la maschera di Miranda, la protagonista del romanzo. «L’ho cominciato strutturando una trama, le caratteristiche dei protagonisti e soprattutto che cosa volevo trasmettere. Poi ho iniziato a scrivere i capitoli, rileggendoli e riscrivendoli fino al risultato finale. Nel frattempo sono diventata mamma, un’altra esperienza che mi sta arricchendo: la mia vita e quello che cerco di raccontare sono sentimenti che si sommano l’uno con l’altro».

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