La Teresa arrabbiata: «Basta attacchi a me e a mia moglie sui social»

LEGNANO – C’è maretta a casa Colombo. Stavolta, però, non è la sceneggiatura di uno degli spettacoli dei Legnanesi, ma la situazione reale che sta vivendo la compagnia teatrale. L’ha denunciata lo stesso Antonio Provasio, che da vent’anni impersona la Teresa creata da Felice Musazzi, con un lungo sfogo filmato e postato sulla sua pagina Facebook. Nel video, Provasio fa tanto di nomi e cognomi di quelli che, spiega, «si ritengono dei fan dei Legnanesi» ma li hanno attaccati, sempre via social, arrivando a offendere in maniera pesante la moglie del primattore, Mitia Del Brocco (nella foto sopra con lui). Gli stessi fan, rimarca Provasio, «alla fine degli spettacoli vengono a chiederci l’autografo e a fare i selfie con noi».

Provasio: «Accuse montate sul nulla»

Che cosa sta succedendo? «Che abbiamo avuto successo anche in televisione, grazie ai veri fan» replica Antonio Provasio, che preferisce buttarla sull’ironia. «A questi fan dico: venite a trovarmi la prossima stagione. Alla fine dello spettacolo vi aspetto in camerino, entrate uno alla volta e facciamo un selfie». Ce n’è anche per un ex membro della compagnia di 15 anni fa «e del quale – sottolinea Provasio – nessuno si ricorda», che ha polemizzato sul comportamento di Provasio al funerale dell’altro attore Alberto Destrieri, scomparso lo scorso maggio. «Non ti devi permettere di giudicare il mio dolore. Io non mi devo vergognare di niente, il mio dolore che provo per Alberto ancora adesso non devo condividerlo né con te né con nessuno». Quanto alla possibile defezione di Luigi Campisi, alias il Giovanni, «è con noi fino a ottobre – dice lo stesso Provasio a Malpensa24 – poi vedremo, se decide di andare in pensione non è colpa mia. Anche questa è una situazione montata dal nulla. Comunque sia, i personaggi dei Legnanesi ci saranno sempre. Del resto, quando è morto Musazzi, chi avrebbe detto che sarebbero continuati ad esistere?».

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«Avvocati al lavoro per tutelare la compagnia»

«La nostra compagnia – ci spiega Antonio Provasio – è una srl dove lavorano più di 40 persone. E ci sono anche degli avvocati che sono al lavoro su chi ne parla sui social. Come al lunedì sono tutti allenatori di calcio, tutti si sentono in dovere di criticare i Legnanesi: se sono critiche costruttive sugli spettacoli vanno benissimo, ma se scadono sul personale, se denigrano e offendono, no. Per me è importante tutelare tutti coloro che lavorano per me nella compagnia. Abbiamo un sito e una pagina Facebook ufficiale, ma ho preferito rispondere sulla mia pagina personale, mettendoci la loro faccia e quello che hanno scritto». Ma chi sono in definitiva questi haters da tastiera? «Sono gruppi di pseudo fan che parlano di cose che non sanno. Noi siamo un po’ delle mosche bianche, siamo del popolo e per il popolo, siamo disponibilissimi con tutti. Chiaro che debba mettere in preventivo di avere a che fare anche con degli stupidi. E la risposta dei veri fan è stata, come sempre, incredibile».

«Successo in tv grazie a opera di svecchiamento»

Il sostegno del grande pubblico ai Legnanesi, in effetti, non è mai stato tanto vasto. «Grazie a mia moglie, con cui scrivo i testi da sei anni, abbiamo conosciuto una escalation con sempre maggiore successo. Insieme abbiamo lavorato a ringiovanire i testi, a svecchiare i personaggi, mettendoci un po’ di cabaret e di italiano. Quando recitavo con Musazzi nell’83, in platea vedevo solo teste bianche. Ora c’è stato un riciclo generazionale, l’80% del pubblico si è rinnovato, ci sono tanti giovani e bambini, perché capiscono che cosa diciamo pur mantenendo la nostra milanesità. Il risultato è stato sdoganare i Legnanesi, in 10 anni abbiamo portato al top una compagnia dialettale quasi amatoriale, con 180.000 spettatori nei teatri fino a Roma. Roba che persino gente come Brignano e Bonolis mi chiedono come facciamo a riempire i teatri. E ora abbiamo “nazionalizzato” i Legnanesi grazie alla tv».

Quella telefonata di Berlusconi…

Ecco, la tv. «Ho lottato molto per andarci, per non autoghettizzare i Legnanesi ma portarli al livello di Govi e De Filippo. Come attori dialettali siamo stati sempre bistrattati, ma abbiamo dimostrato che qualcosa valiamo. L’importante è riuscire a divertire divertendoci. E la cosa più bella è quando ci ringraziano per quello che portiamo avanti, cioè la tradizione lombarda. Giorgio Restelli (direttore risorse artistiche Mediaset, nda) ha sempre creduto in noi e grazie a Rete4 i Legnanesi hanno dimostrato di funzionare anche in tv. A settembre si potrebbero aprire altre porte». Da ultimo, Provasio ci svela un gustoso retroscena. «Mi ha chiamato Berlusconi, la sua telefonata mi ha fatto veramente piacere. Ci ha fatto un sacco di complimenti, mi ha detto che siamo amati e che sua mamma veniva sempre a vederci a teatro».

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