La testimonianza: l’emozionante incontro col Papa in Kazakistan

patrini papa kazakistan

Mi ha sempre colpito una bellissima osservazione che Benedetto XVI ha espresso nella sua prima enciclica, la “Deus caritas est”: nel testo Egli afferma e ribadisce più volte che “la fede purifica la ragione”. L’affermazione è semplice, ma profondamente vera e pochi, come gli ultimi Papi, ne sono la conferma più vera e splendida. Sono tornato su questa questione perché mi ha colpito il messaggio di un’amica che è stata, proprio in questi giorni, all’incontro con Papa Francesco in Kazakistan, in occasione del VII Congresso dei leader delle religioni mondiali. La testimonianza che mi ha mandato è, per me, la conferma di quanto asseriva il compianto cardinale Jean-Louis Tauran, già presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso che, di fronte ai disastri provocati dall’estremismo religioso, era solito dire che “ Le religioni non sono il problema ma parte della soluzione dei problemi”. Aveva proprio ragione!

La testimonianza della giovane amica Kazaka, di cui non faccio il nome per comprensibili ragioni, è davvero commovente. Mi permetto di diffonderla perché merita di essere conosciuta: la giovane musulmana, convertita al cristianesimo, è stata ricevuta pochi minuti da Papa Francesco e scrive: “Atto di Amore sconfinato nei miei confronti…siamo corsi da lui, e lui era già lì ad aspettarci, ad accoglierci… sono corsa dal Papa come di solito corro da un amico… e mi sono trovata in una dimensione di assoluta apertura … di una presenza umana e divina nello stesso tempo, abbraccio totalizzante del suo sguardo, dei suoi occhi azzurri limpidi e profondi che ti penetrano fino al profondo dell’essere, gli occhi grati di essere, di esistere , di accogliere … gli occhi che riflettono una maturità cosmica e nello stesso tempo gli occhi puri da bambino … sono stata presa, afferrata folgorata da Questa Presenza Sovrabbondante. Non me la toglie nessuno dai miei occhi, dalla mia memoria. È per sempre! (…) Avevamo meno di un minuto per stare con lui. E così eravamo costretti ad essere essenziali nel parlare di noi. L’unica cosa che ho potuto comunicargli parlando di me, di noi era questa: “Grazie Santo Padre! Siamo figli del Carisma di don Giussani”. E lui subito ha risposto con gli occhi ancora più brillanti “che bello, siete di quella banda lì!”. “Si, siamo di quella banda lì, ed io vengo da una tradizione musulmana ed ho incontrato una grande fede proprio dentro la grande compagnia di Don Giussani! E grazie a Lei che ci testimonia una Fede viva con la Sua vita”. E il Papa sempre più entusiasmato “Grande don Giussani!”.

L’amico che guidava il gruppetto ha ringraziato di cuore che il Papa è venuto a trovarci nel nostro Paese, sulla nostra terra, e il Papa continuava a essere lieto rispondendo che per lui è un onore. E quando la figlia più grande, gli ha detto: “Grazie per la Sua grande fede” lui con gli occhi sempre più da bambino ha risposto “Grazie a te, cara”. Sembrava che fossimo finiti in un’eternità che ci nutriva, ci alimentava di Letizia vera, di abbandono totale all’Essere, di certezza che Lui è tutto, e tutto è in Lui! Sono uscita dal Papa ed il cuore era ripartito a mille, sobbalzava, tremava, ero commossa fino alle lacrime che erano lacrime di purificazione, tutta la pienezza che ho ricevuto mi abbracciava dal di dentro e questa pienezza e gratitudine si rivelavano attraverso quelle lacrime di commozione … È proprio un Mistero Grande la presenza di Dio, è misterioso come Lui entra in noi, come ci permette di sperimentarlo, e mi sto accorgendo sempre di più che il Mistero di Dio è Umano, è carnale, è toccabile ed abbracciabile … come è entrato nella mia vita nel 1998 attraverso i volti di amici che brillavano della luce di una vita reale e piena di speranza, esattamente così continua ad entrare nella mia vita oggi permettendomi di spalancare il cuore e gli occhi anche quando non ne sono capace. Che grande Storia! Che grande Compagnia!”.

Mi chiedo se il Papa, per provocare questi effetti, usa più la fede o la ragione e constato che è proprio vero che occorre usarle entrambe. Tornando in Italia, nella conferenza stampa tenuta sull’aereo, il Papa ha riconosciuto che per l’Ucraina “difendersi è lecito”, ma ha detto anche che “Occorre il dialogo anche con l’aggressore”. Questo fa dire la Ragione purificata dalla Fede! La Ragione, lasciata a se stessa, fa fare quello che sta facendo Putin e chi lo sostiene!

Luigi Patrini​

patrini papa kazakistan – MALPENSA24