La Tosi di Legnano prende tempo, incontro a vuoto in Regione

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LEGNANO – Si è tenuto oggi, lunedì 25 novembre, a Milano nella sede di Regione Lombardia il primo incontro per l’esame congiunto relativo alla richiesta di cassa integrazione per riorganizzazione chiesta dalla Franco Tosi di Legnano per un periodo di 12 mesi. Nelle scorse settimane l’azienda ha inoltre affermato la presenza di 47 esuberi su 170 dipendenti. L’incontro di oggi, lamenta la FIOM-CGIL, «nonostante avessimo dichiarato alla Confindustria di Legnano la nostra disponibilità a partire dalle ore 11.00 o in alternativa a spostarlo a martedì pomeriggio, è iniziato alle 9.30 senza la nostra presenza, vale a dire il sindacato di maggioranza in azienda. È la seconda volta che in una sede istituzionale si tengono incontri senza il sindacato più rappresentativo, tenendo conto esclusivamente delle disponibilità delle altre organizzazioni sindacali».

Rota: «L’azienda evita di rispondere alle nostre domande»

A parte questo, «non appena abbiamo iniziato a porre le prime domande alla direzione – spiega Mirco Rota, della FIOM nazionale – e di fronte alla richiesta di Regione Lombardia se fosse disponibile a ripetere le cose dette in precedenza a FIM e UILM, l’azienda ha subito dichiarato di voler aggiornare l’incontro a una nuova data. Non capiamo perché – incalza Rota – in assenza della FIOM l’azienda si renda disponibile al confronto, mentre non appena un’altra organizzazione sindacale per impegni propri lascia il tavolo viene immediatamente chiesto l’aggiornamento dell’incontro. Franco Tosi, evidentemente, per dare risposte ha bisogno di avere al tavolo solo alcune sigle sindacali. Fin da ora comunicheremo a Regione Lombardia le nostre disponibilità affinché il prossimo incontro venga concordato in ragione delle disponibilità di ognuno».

Sindacato già deluso dal piano industriale

La scorsa settimana la CGIL aveva espresso le proprie riserve sul piano industriale 2020-2022 presentato dall’azienda, che seppure si focalizzi non solo sulla produzione di turbine a vapore ma anche di compressori, produzione che Franco Tosi aveva abbandonato da anni, è apparso al sindacato «molto debole sia sul piano del profilo industriale sia per quanto riguarda il piano concreto degli investimenti». Ferma restando l’opposizione ai 47 esuberi, per di più in presenza di una cassa integrazione ordinaria per 52 settimane, per la FIOM-CGIL nel piano dell’azienda «vengono riproposte iniziative industriali già menzionate nel precedente piano del 2015, come quella dei compressori peraltro mai realizzata e sviluppata, così come sulla produzione di turbine dove i pochi interventi sono limitati nell’ambito della progettazione».

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