L’Arcivescovo Delpini in consiglio al Pirellone esalta l’«umanesimo lombardo»

delpini consiglio regionale lombardia

MILANO – L’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, è stato ospite questa mattina, martedì 28 gennaio, nella sala del Consiglio regionale al Pirellone. La guida spirituale della Diocesi di Milano, varesino (è originario di Jerago con Orago) come il numero uno di Regione Lombardia Attilio Fontana, ha rivolto parole di elogio nei confronti dell’«umanesimo lombardo», definito come «un modo di vivere, di lavorare e di pregare insieme, di coltivare pensieri e competenze, di vivere la solidarietà e il volontariato», ma ha anche ammonito sui rischi del “Milanocentrismo”, quell’enfasi e attenzione «ossessiva» che rischia di trasformarsi in un potenziale «danno per la città, che si spopola di abitanti e si riempie di pendolari e di turisti». E non ha rinunciato a rivolgere parole chiare sul tema della corruzione: la politica deve «resistere alla tentazione di lasciarsi distrarre da proposte allettanti».

Il discorso dell’Arcivescovo

delpini consiglio regione lombardia

«Questo mio incontro è il segno e il frutto anche di tante forme di collaborazione più spicciola e quotidiana, che ci vedono alleati e cooperatori in tanti campi, proprio per la ricerca e la difesa del bene comune – ha esordito Monsignor Mario Delpini, accolto a Palazzo Pirelli dal governatore Attilio Fontana e dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – nell’educazione come nella cura delle fragilità, nell’attenzione ai più deboli come nella promozione di uno stile ambrosiano e lombardo che domanda di essere accompagnato nel cambiamento d’epoca che ci sta interessando. Qui vengo come metropolita di Lombardia e non solo della Diocesi di cui sono Vescovo». Da qui l’elogio di quello che viene definito «l’umanesimo lombardo, per cui si è configurato un modo di vivere, di lavorare e di pregare insieme, di coltivare pensieri e competenze, di vivere la solidarietà e il volontariato».

No ad uno sguardo solo “milanocentrico”

Responsabilità che non può avere uno sguardo, per così dire, solo “milanocentrico”: «Forse una certa enfasi sulla città, un certo ossessivo convergere di risorse, di attenzioni mediatiche, di rivendicazioni di eccellenze finiscono per essere un danno per la stessa città di Milano. Il danno per la città è che si spopola di abitanti e si riempie di pendolari e di turisti», mentre il territorio rimane una grande periferia-dormitorio. Delpini non si è tirato indietro nemmeno sul tema attualissimo della corruzione: «L’impressione che le misteriose forze del male percorrano vie per insinuarsi negli affari lombardi e investire i loro profitti illeciti per moltiplicarli approfittando di quanto offre la nostra Regione è, talora, confermata da alcuni fatti e da alcune indagini. Il compito del sistema politico e amministrativo è quello di vigilare, di creare alleanze per discernere, per contrastare i piani della malavita organizzata, dei capitali di ambigua provenienza. Non solo normative e interventi delle forze dell’ordine, piuttosto un impegno dell’amministrazione». L’Arcivescovo invoca anche interventi fiscali a favore delle «famiglie che generano figli» e che «sia adeguatamente affrontata» la questione delle case popolari, ma anche di «affrontare in modo maturo una questione così complessa» come quella della multietnicità e una scuola per «riapprendere il gusto della politica, forma di carità di cui tutti percepiamo l’impellente bisogno».

Il Sigillo longobardo

L’incontro è stato suggellato dal dono del Sigillo longobardo – un anello quale riconoscimento attribuito dalla Regione ai cittadini che hanno portato alto il nome della Lombardia nel mondo – ma anche dalla firma con dedica da parte dell’Arcivescovo sul Libro d’Onore del consiglio: «Sono lombardo, figlio di lombardi, fiero dell’umanesimo lombardo e perciò umile, riconoscente, animato da senso di responsabilità, perché ho molto ricevuto da ogni cultura».

Il governatore Attilio Fontana ha rivendicato il lavoro svolto da Giunta e Consiglio regionale per l’istituzione di una consulta per il dialogo interreligioso, ricordando che «Regione Lombardia ha avviato percorsi di condivisione con la Curia e altri soggetti rappresentativi delle comunità religiose del nostro territorio per affrontare le molteplici nuove situazioni che impattano sulla vita dei cittadini lombardi negli ambiti più svariati: dalla sanità, alla scuola, dall’inclusione sociale, alle varie forme di partecipazione alla vita comune». Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi ha aggiunto: «La Chiesa Ambrosiana è per noi un interlocutore importante e fondamentale, per la sapienza che la caratterizza nell’intercettare i cambiamenti e nell’esprimere una visione etica profonda». Per il consigliere regionale varesino del Pd Samuele Astuti è «molto importante l’incoraggiamento del lavoro di dialogo e di costruzione di un umanesimo lombardo all’insegna della possibilità di vivere e lavorare insieme», ammonendo sul fatto che «troppe volte, del resto, chi guida la Regione ha speculato sui temi delle differenze religiose».

delpini pirellone

delpini consiglio lombardia fontana – MALPENSA24