Lasciò morire la figlia, nuovi accertamenti in casa di Alessia Pifferi

MILANOIncidente probatorio e nuovi accertamenti nell’appartamento milanese della tragedia per il caso della piccola Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti dopo essere stata lasciata sola dalla madre Alessia Pifferi, ora in carcere, perché voleva passare una settimana con il fidanzato. Lo ha deciso il Gip di Milano, accogliendo la richiesta della difesa.

In manette dallo scorso luglio Pifferi, accusata di omicidio volontario aggravato, picchiata nel penitenziario da altre detenute (come dichiarato in diretta Tv dal suo avvocato), é arrivata oggi, venerdì 14, a Palazzo di Giustizia a Milano, per l’udienza nella quale sono stati assegnati gli incarichi ai periti che dovranno effettuare ulteriori accertamenti. Tra loro anche il genetista che seguì il caso di Yara Gambirasio.

Durante l’udienza la donna ha espresso il desiderio di avere una foto della figlia, mentre i suoi avvocati difensori, Luca D’Auria e Solange Marchignoli, hanno dato mandato per una consulenza di parte all’ex esperto dei carabinieri dei Ris di Parma, il generale Luciano Garofano. La difesa ha chiesto inoltre che venga effettuato un ulteriore sopralluogo nella casa di Pifferi, allo scopo di peritare il lettino della piccola e il suo pannolino. Ancora nulla invece per quanto riguarda la richiesta di sottoporre Pifferi ad un esame neurologico, per accertare le sue capacità psichiche, richiesta rigettata dal giudice, ma sulla quale la difesa ha intenzione di insistere.

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