VARESE – Non di solo ippica vivrà l’ippodromo delle Bettole. E ad annunciare la volontà di innovare e rilanciare l’impianto, che sorge ai piedi del massiccio del Campo dei Fiori, sono stati Guido (il padre) e Giovanni (il figlio) Borghi. Entrambi hanno così confermato il loro forte legame con l’impianto e il mondo dei cavalli, ma anche la voglia di affrontare una nuova sfida. Si parte sabato 2 Luglio con il Premio Mario Benetti.
«A Varese non è estate senza l’ippica – ha dichiarato l’assessore allo Sport Stefano Malerba – E la città deve essere riconoscente a Guido e Giovanni Borghi, varesini che hanno fatto tanto e continuano a fare superando ogni difficoltà. L’obiettivo di tutti, anche dell’amministrazione, è restituire lustro all’ippodromo».
Non solo Ippica
«Vogliamo che questo impianto diventi un luogo capace di accogliere anche le famiglie e i giovani – ha spiegato Giovanni Borghi – L’ippica certo, ma anche la musica con concerti magari di giovane band in rampa di lancio».
La parola del patron
«L’ippica è tradizione – ha detto Guido Borghi – e continueremo a rispettare l’attività impostata nel passato. Rispetto allo scorso anno Varese è il centro di allenamento più frequentato dopo l’impianto di Roma. Anzi abbiamo richieste che non possiamo accogliere. Oggi Varese ha circa 250 cavalli nelle scuderie di allenamento e questa è una note importante che il ministero dell’Agricoltura dovrebbe tenere presente. La formazione degli alfieri, dei fantini, degli allenatori si fa nei centri di allenamento, che sono volano di posti lavoro, ma anche di capacità e competenze».
Le Bettole sono sempre le Bettole
«L’ippica è tradizione», ha detto Borghi senior. E il figlio Giovanni l’ha confermato a partire dal nome. «L’impianto continuerà a chiamarsi Le Bettole. Accanto al nome storico, stiamo usando il più semplice “Ippodrromo di Varese”, ma solo per caratterizzarlo maggiormente. Nessun cambio di nome, quindi».
Si va al trotto
Guido Borghi ha poi chiuso la porta sulla polifunzionalità dell’impianto: «Siamo vicini nell’ospitare le gare di trotto. Che porteranno molte gare e quindi ridurranno la possibilità di altri utilizzi. Con l’arrivo del trotto l’impianto assumerà anche un altro livello nel panorama dell’ippica».