Le opposizioni unite ci riprovano: «Serve dialogo, Busto si apra alla società civile»

BUSTO ARSIZIO – Le opposizioni battono un colpo. E chiedono gli “stati generali” per affrontare «le questioni più urgenti», una serie di sfide chiave, dal nuovo ospedale alla riorganizzazione della sanità territoriale fino ai progetti del PNRR e alla variante al PGT. Seduti allo stesso tavolo, i capigruppo Maurizio Maggioni (PD), Gigi Farioli (PRL), Santo Cascio (Progetto in Comune), e, a distanza, Gianluca Castiglioni (Busto al Centro). «Abbiamo sensibilità diverse, non meno della maggioranza, ma un interesse comune – spiegano – a Busto servono visione e un ruolo da protagonista».

L’appello alla maggioranza

I capigruppo hanno messo la loro firma su un documento-manifesto, che è un appello al sindaco e alla presidente del consiglio comunale a convocare «momenti di incontro per il coinvolgimento delle forze consiliari e della società civile» per discutere dei temi centrali del 2023, «un anno di svolta epocale» per Busto. «Non è il fronte delle minoranze, perché rifiutiamo ruoli di precostituita contrapposizione – puntualizza Gigi Farioli – ma l’appello per un metodo impellente, che è tipico della storia di Busto Arsizio (gli esempi citati vanno dall’aeroporto di Malpensa ad Accam e all’ex mostra del Tessile, ndr), e in particolare in questo momento». Presentata oggi, 13 gennaio, «per impedire» che la proposta «venisse triturata dalle dinamiche di campagna elettorale».

Temi concreti

Variante generale del PGT, Accordo di Programma per il nuovo ospedale, organizzazione del servizio sanitario territoriale, utilizzo degli edifici ed aree esistenti e progetti PINQUA e PNRR: questi i temi da focalizzare. Con l’«idea di un progetto che va al di là del naso e dei confini del proprio territorio», come sintetizza Cascio. Maggioni insiste sulla sanità, per far capire che l’appello è «urgente nei tempi, ma assolutamente concreto». Farioli, che ribadisce l’allarme per «l’offerta sanitaria che sta crollando, condizionata dall’attesa dell’ospedale», fa degli esempi pratici: «Non è possibile che non tocchiamo palla sulle case di comunità, né la Hydrogen Valley può essere il viaggio di due assessori a Roma a farsi un selfie, così come sulla formazione non ci si può limitare a un derby sugli Its e sul piano d’area Malpensa Busto non può essere assente».

Ottimismo vs pessimismo

Non è una novità, in questo secondo mandato di Antonelli sindaco, che le opposizioni provino a cercare sponda per un dialogo bipartisan. Appelli finora caduti miseramente nel vuoto, come nel caso della commissione sanità. «C’è il pessimismo della realtà – ammette Maurizio Maggioni – ma pensiamo che è una azione che va rivolta non solo all’amministrazione ma anche alla società civile. Vogliamo che si muova l’amministrazione, altrimenti ci muoveremo noi». E se Cascio fa notare che «è un segnale anche per i cittadini. A cui gli “scazzi” tra maggioranza e minoranza non servono», Farioli contrappone «un ottimismo della ragione. Accogliere sollecitazioni è nell’interesse di chi governa, siamo certi che l’amministrazione non farà cadere nel vuoto questo metodo, peraltro già utilizzato nel settore dei servizi sociali». Non a caso gestito da un suo ex assessore, la leghista Paola Reguzzoni. Infine, Gianluca Castiglioni rivela: «Fino ad ora all’atto pratico non abbiamo ottenuto risposte dalla maggioranza, ma sono ottimista, spero che le cose possano cambiare. Martedì c’è una commissione per ripartire con il piede giusto già sulla questione dei contributi alle società sportive».

Il manifesto-appello delle opposizioni

Il 2023 sarà un anno di straordinaria importanza per il futuro della Città e per lo sviluppo dell’Area dell’Alto Milanese e di Malpensa.
È opportuno, se non indispensabile, che, al di là delle appartenenze politiche di maggioranza o di minoranza, ci si interroghi con il massimo coinvolgimento possibile di associazioni, ordini, rappresentanti del mondo economico e professionale, sul ruolo e le funzioni che la Città di Busto Arsizio può e deve svolgere nei prossimi decenni all’interno di una prospettiva di vasta area.
Il tema dell’Ospedale territoriale e del riassetto complessivo dell’offerta sociosanitaria locale, i diversi progetti di rigenerazione urbana, che chiamano la Città, ma non solo, a scelte fortemente impegnative e strategiche, il Masterplan Malpensa e le sue ricadute economiche su un territorio d’area vasta, la ridefinizione del ruolo, cittadino e territoriale, delle partecipate nello sviluppo economico ma anche ambientale, fortemente intrecciato con le transizioni energetiche e digitali (Agesp, Prealpi Gas, Agesp Energia e Neutalia, progetto dell’Hydrogen Valley), sono solo alcuni tasselli di un ampio mosaico territoriale in cui si gioca il futuro di Busto Arsizio.
La Città intera, in coerenza con la sua storia, deve progettare il proprio sviluppo in coerenza con un quadro sovracomunale, suscitando ed organizzando la necessaria partecipazione delle migliori energie economiche, culturali e civili di cui Busto Arsizio e il territorio indubbiamente dispongono.
A tal fine chiediamo che la Presidenza del Consiglio Comunale, in accordo con il Sindaco, ed insieme con i gruppi consiliari, promuova momenti di incontro, organizzati nelle forme che si riterranno più opportune (tavoli di lavoro, conferenze, convegni, stati generali) tali da meglio assicurare la collaborazione degli esperti, dei rappresentanti più qualificati della società civile, dell’associazionismo e delle professioni, in merito alle questioni più urgenti sul tappeto (Variante generale del PGT, Accordo di Programma per l’Ospedale Nuovo, organizzazione del servizio sanitario territoriale, utilizzo degli edifici ed aree esistenti, Progetti PINQUA e PNRR) che concorrano a far svolgere alla Città di Busto quel ruolo di protagonista consapevole che, certamente, è negli obiettivi dell’Amministrazione e che non può che vedere tutte le migliori espressioni della comunità cittadina operare in sinergia anche in ottica necessariamente sovracomunale.

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