VARESE – Lo scorso 18 novembre il Partito democratico ha rinnovato i propri vertici, con la nomina di Giovanni Corbo alla segreteria provinciale. Il sindaco di Besnate raccoglie il testimone da Samuele Astuti, e affiancato da Alice Bernardoni e dalla segreteria da poco costituita, avrà nel 2019 delle sfide immediate da affrontare. A livello locale e non solo.
Due grandi impegni
Un’esperienza come segretario che però nasce «sotto i migliori auspici, e che sta proseguendo nello stesso modo: ho trovato unione e motivazione nell’assemblea, nella segreteria e nella direzione – spiega Corbo – vedo in tutti la decisione nel voler tornare a essere un punto di riferimento». Per questo, il Pd deve necessariamente «sfumare le differenze al proprio interno, che devono esserci perché fonte di arricchimento, ma devono convergere per generare unione e non divisione». Definiti in velocità tutti i vari organi, ora il 2019 si apre con due obiettivi. Il primo, le amministrative, che vedrà la segreteria impegnata in provincia con ben 90 Comuni chiamati al voto: «Sarà una tornata elettorale importantissima». Il perché, lo aveva spiegato subito dopo la sua nomina a segretario: «A livello locale le persone si fidano degli amministratori che conoscono, che assumono come punto di riferimento. Dobbiamo lavorare sul territorio, dimostrare di essere concreti».
Sfida culturale
Ma Corbo guarda lontano, e superando anche la situazione nazionale il pensiero va diretto alle elezioni europee: «Ho deciso di darvi una forte taratura, per una sfida che è soprattutto di livello culturale. Di fatto alle prossime europee si contrapporranno due modelli opposti, e il Pd deve incarnare a pieno il modello europeista. Dobbiamo essere chiari e forti soprattutto su questo aspetto, perché non può esistere Italia al di fuori del contesto europeo che ha reso solido e stabile il Paese. E ad affermarlo può e deve essere il Partito democratico».