Legnanesi, gita in barca del Giuàn con la Mabilia: «Non vediamo l’ora di tornare»

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LEGNANO – La foto è di quelle che parlano da sole. E racconta di estate, di svago, di libertà fisica e mentale. È stata scattata ieri, martedì 25, vicino a Lesa, sul Lago Maggiore, dove Lorenzo Cordara, alias il Giovanni dei Legnanesi, ed Enrico Dalceri (la Mabilia) hanno fatto una gita in barca, compagni di viaggio Marzia e, al timone, Valerio. «Abbiamo fatto tutto in giornata, per ricordare i vecchi tempi del teatro…» racconta Cordara a Malpensa24. Ma davvero quei tempi sono così vecchi? «Beh, siamo fermi dal 23 di febbraio – risponde – a parte tre date a luglio». Mesi di forzato stop, senza palcoscenico né pubblico. «A parte i ragazzi della compagnia che sono più giovani e un po’ dispersi in giro, con Enrico e con Antonio Provasio ci sentiamo un giorno sì e uno no. Questo è fondamentale. Anche durante il lockdown ci siamo sentiti quasi tutti i giorni, la tecnologia ci aiuta e con le videochiamate è tutto più semplice».

Cordara: «Ecco come abbiamo trascorso il lockdown»

Provate anche le sceneggiature dei prossimi spettacoli?, azzardiamo. «In realtà no. Durante il lockdown chiamavamo le persone anziane per fare loro compagnia. Ci sembrava giusto sentire come stavano e far loro passare del tempo insieme a noi, anche se breve. La maggior parte non se l’aspettavano, erano tutte sorprese dei nipoti o delle figlie. E poi si pubblicava qualcosa sui social per far veder che ci siamo. Dopo, abbiamo fatto una data a Valmadrera e due a Verbania all’aperto, quindi con la possibilità di avere più persone del pubblico anche con il distanziamento. È andata molto bene, ma c’è comunque paura di fondo. I teatri non si assumono responsabilità e diventa molto impegnativo organizzare date con queste restrizioni: c’è paura di fare qualcosa di sbagliato e, quando la fai, i posti sono limitati, bisogna far rispettare le distanze… Le persone intelligenti le rispettano, altre no. È questo il problema principale: se ci fosse un’intelligenza maggiore diventerebbe tutto più semplice».

«Dopo l’amarezza, vi faremo ridere ancora di più»

Sul futuro a breve, il “nuovo” Giovanni della famiglia Colombo è in bilico, come tutti. «Sicuramente c’è tanta voglia di riprendere. Per chi fa questo lavoro diventa un motivo importante, non siamo lì come tanti ad aspettare le ferie: più date abbiamo meglio stiamo, il teatro è il nostro lavoro ma anche la nostra passione. Ritrovarsi dopo mesi a Valmadrera e sentire le persone ridere è stato veramente emozionante e ci ha trasmesso molta energia. Ci attende un periodo molto misterioso, non si capisce nulla di come andrà, di come continuerà questa emergenza. Personalmente sono positivo, che in questo periodo non è il termine giusto, ma bisogna essere positivi e soprattutto stare alle regole. Non vediamo l’ora di rivederci in teatro e ridere di nuovo tutti insieme, magari con l’amarezza per quello che è successo. Quindi, la nostra volontà sarà quella di far ridere ancora di più».

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