Legnano a misura di fragili e disabili. Per abbattere le barriere fisiche e non solo

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LEGNANO – La giunta comunale di Legnano, su proposta dell’assessore al “benessere e sicurezza sociale” Anna Pavan, ha approvato le linee di indirizzo per la costituzione del tavolo di lavoro che dovrà stendere il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). La delibera, che ha preso forma a seguito del lavoro svolto dall’assessorato e da Anna Pontani, consigliera incaricata alle politiche di inclusione delle persone diversamente abili, traduce in azione l’obiettivo contenuto nel Dup (Documento unico di programmazione) di rendere la mobilità e l’accessibilità della città a misura delle persone con maggiore fragilità quali anziani, bambini e disabili.

Via della giunta a due tavoli di lavoro

«Come prima cosa – spiega Pontani – abbiamo iniziato a incontrare le associazioni che hanno a che fare con la disabilità per capire quali siano i problemi più urgenti su cui focalizzarci e individuare obiettivi realizzabili. Adesso dobbiamo lavorare a un piano che non si limiti all’aspetto materiale del problema, ma che punti a realizzare un’inclusione globale mettendo tutti in condizione di fruire la città e i suoi servizi. Per far questo abbiamo studiato provvedimenti già adottati in altri comuni, abbiamo partecipato a momenti di studio e convegni da cui siamo usciti con una consapevolezza: la materia è complessa e in continua evoluzione.

«Ci siamo resi conto che occorrono interventi veramente inclusivi, ossia che abilitino a fruire la città tutti i soggetti con difficoltà, quali anziani e persone con difficoltà anche temporanee di deambulazione, e non soltanto i disabili. Ma il lavoro del tavolo potrà considerare anche aspetti come la pratica sportiva per allargare la platea di chi può prendere parte ai giochi: penso alla pallavolo da seduti e al baskin, discipline in cui partecipano persone normodotate e con disabilità sullo stesso piano. Da qui la necessità di uno scambio continuo con le associazioni che meglio conoscono le criticità e le esigenze da soddisfare e dell’apporto di figure tecniche».

Pavan: «Sotto esame anche problemi psicologici e quotidiani»

Saranno creati due tavoli: uno partecipativo, da convocare entro la fine dell’anno e coordinato dall’assessore e dal consigliere incaricato, con rappresentanti indicati dalle associazioni che si occupano di disabilità e inclusione e da Consulta del volontariato, Associazione società sportive di Legnano, istituti comprensivi della città, Forum delle associazioni culturali e Parco Alto Milanese-Comitato Parco ex-Ila; l’altro di coordinamento e riferimento tecnico in un’ottica intersettoriale che includa dirigenti o responsabili dei vari servizi comunali (mobilità e trasporti, ufficio relazioni col pubblico, servizi socio-assistenziali/disabilità, servizio pianificazione territoriale e sviluppo economico, servizio edilizia pubblica).

Insomma, come sottolinea Pavan, Legnano punta a «una visione diversa da quella in voga quando ci si confronta con i temi della disabilità, non più intesa come questione settoriale ma vista come necessità di inclusione più ampia, che abbracci, oltre ai problemi fisici, quelli psicologici e quelli in cui ci si imbatte rapportandosi ai servizi in città». Un lavoro che va oltre gli obblighi di legge per guardare a una “usabilità” complessiva della città, da sottoporre a un monitoraggio costante.

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