Legnano apre fondo anti “caro bollette” con i contributi volontari della giunta

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LEGNANO – Un fondo comunale di solidarietà contro il “caro bollette” per aiutare famiglie e imprese messe in difficoltà dai rincari vertiginosi del costo dell’energia. Lo ha approvato, con il voto favorevole della sola maggioranza e quello contrario delle opposizioni, il consiglio comunale di Legnano nella seduta di ieri sera, giovedì 29 settembre, accogliendo un ordine del giorno del consigliere del gruppo misto Federico Amadei, fresco di uscita dal gruppo del Pd.

L’iniziativa, come hanno sottolineato i consiglieri intervenuti in aula, ha un valore simbolico. Nell’ordine del giorno, emendato (è stato tolto dalla maggioranza il riferimento al «sensibile aumento» deliberato delle indennità di sindaco e giunta, il che ha portato al voto contrario del centrodestra) si prevede che il fondo sarà alimentato dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale e dai componenti della giunta di propria spontanea e volontaria iniziativa; parimenti, potranno contribuirvi i consiglieri comunali sempre in maniera volontaria.

Iniziativa del consigliere Amadei

«Di fronte a questa grave crisi energetica – argomenta Amadei – che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, la politica deve dare necessariamente esempi e segnali di equità verso la città». Il fondo così costituito, aperto alle contribuzioni dei cittadini come del bilancio comunale laddove si rendano disponibili risorse, sarà destinato «al finanziamento diretto di iniziative a favore della città e dei cittadini per interventi di carattere sociale, in particolare correlati alla crisi economico energetica in corso».

Sì al ritorno dei militari nelle strade

La maggioranza, attraverso la vicesindaco Anna Pavan, ha poi aperto alla possibilità di partecipare all’operazione “Strade sicure” con l’impiego in città dell’esercito, come già avvenuto in passato, a supporto delle forze di polizia per garantire maggiore controllo del territorio e quindi sicurezza ai cittadini.

La posizione è stata espressa da Pavan in seguito a una mozione della Lega, peraltro bocciata dai consiglieri di maggioranza, che chiedeva di affiancare i soldati a Polizia locale e forze dell’ordine «che, nonostante l’ottimo lavoro svolto – a detta delle consigliere Carolina Toia e Daniela Laffusa – sono in numero non adeguato a presidiare una città da 60.000 abitanti, dove il fenomeno delinquenziale è sempre stato sottovalutato ed è in continua crescita».

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