LEGNANO – Troppi gravi i fatti accaduti nel prepartita della semifinale di ritorno fra Legnano-Obermais Maia Alta, con il pullman dei tifosi meranesi preso d’assalto all’esterno dell’impianto sportivo di Inveruno, per non incorrere in conseguenze. Se il Giudice Sportivo, di fronte alla volontà degli altoatesini di non scendere in campo, non aveva potuto far altro che assegnare la vittoria a tavolino ai lilla di Fiorito, già vittoriosi peraltro nella gara d’andata, la Prefettura di Milano, di concerto con l’Osservatorio alle Manifestazioni Sportive, ha invece usato la mano pesante, imponendo le porte chiuse alla gara d’andata della finalissima playoff fra il Legnano ed il Breno, in programma domenica (ore 15.30) ad Inveruno.
Una condanna senza se e senza ma
Sui fatti di violenza accaduti domenica scorsa ad Inveruno, condannati da subito del primo dirigente dei lilla Munafò (che legittimamente aveva anche avanzato qualche condivisibile perplessità sulle falle organizzative di chi doveva gestire la Sicurezza, scortando magari il pullman degli ospiti), se ne è già parlato probabilmente troppo; ma – di fronte alla gravità del rischio corso (provate a pensare alle possibili conseguenze se, dopo la rottura dei vetri, all’interno del bus fosse giunta una torcia) – siamo rimasti francamente stupiti di come alcuni media si siano limitati a circoscrivere l’assalto al pullman altoatesino come una semplice reazione ad una provocazione degli stessi tifosi meranesi che, nella mattinata del match, avevano affisso a Legnano (peraltro nei pressi del bar di ritrovo degli ultras lilla) degli adesivi inneggianti il Maia Alta. Noi probabilmente non capiamo, né mai capiremo certi “codici etici” del mondo ultrà, ma almeno li condanniamo senza se e senza ma, come ha fatto del resto il presidente Munafò, i cui sforzi per tentare di riportare il Legnano in una categoria più consona a blasone e storia meriterebbero una visibilità ben diversa.