Legnano, chiusa l’operazione Boxes. Preso a Genova “Boutique” l’ultimo trafficante

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LEGNANO – Traffico di droga a Legnano: chiusa la maxi operazione Boxes. Preso l’ultimo componente del sodalizio criminale: era latitante. Arrestato a Genova non appena tornato da un viaggio in Marocco. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 19 giugno, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Legnano hanno arrestato al porto di Genova un marocchino di 34 anni soprannominato Boutique.

Tre gruppi criminali

L’uomo era l’ultimo ricercato nell’ambito dell’operazione Boxes con la quale i militari hanno disarticolato tre distinte compagini criminali che, nell’asse Novara – Turbigo – Legnano, approvvigionavano di chili di cocaina l’Alto Milanese ed alcune località della provincia di Varese, Mantova e Reggio Emilia. Nella notte tra il 6 ed il 7 maggio erano state arrestate 15 persone appartenenti ad un primo gruppo di spaccio all’ingrosso legnanese capeggiato da un 33enne legnanese detto “Kojak”, e di cui facevano parte il padre,  57enne detto “d’Artagnan”, la moglie 29enne albanese detta “Commessa” e due gregari: un 68enne legnanese detto “Padrino” e un 47enne sempre residente nella Città del Carroccio detto il “Mongolese”.

L’asse novarese

Proprio a questo gruppo di criminali, in una ulteriore perquisizione effettuata a fine maggio erano stati sequestrati 212mila euro stivati in una cassetta di sicurezza di una banca legnanese; nel corso delle indagini gli inquirenti avevano già bloccato altri 150mila euro. Un altro gruppo di trafficanti era a Bellinzago Novarese con a capo un 30enne, detto “Gigante”, a cui i carabinieri avevano sequestrato già 6 chilo di cocaina e 105mila euro in contanti. In quell’occasione venne arrestata anche la moglie che lo aveva accompagnato a consegnare la droga a Turbigo nelle mani di un 38enne, detto il “Mulo”.

Il clan di Turbigo

Quest’ultimo, con il padre un 59enne, detto “Netturbino”, responsabile dello smaltimento dei residui di lavorazione della droga, e sua madre 58enne, detta “Vedetta”, perché uno dei suoi compiti era vigilare durante i ritiri degli ingenti quantitativi di cocaina, costituiva il terzo gruppo di trafficanti, anello di congiunzione tra il Piemonte e l’Alto Milanese. Tutti e tre vennero arrestati in flagranza nel 2019, all’atto dell’ultimo ritiro da “Gigante” di quei 6 chili di cocaina. Dentro l’abitazione i carabinieri, con l’ausilio dei cinofili di Casatenovo avevano trovato un altro chilo di stupefacente, 120mila euro in contanti, una pressa meccanica e delle forme per il confezionamento dei panetti di droga. In quell’occasione vennero sequestrate anche due auto, una Fiat Panda e una Ford Kuga, entrambe con degli imboschi elettrici per nascondere la droga. Ma il “Mulo”, nel corso dell’indagine era stato notato con un’altra Ford Kuga, identica per modello e colore a quella sequestratagli. I carabinieri l’avevano seguita per lungo tempo fino a quando egli l’aveva ceduta proprio al 34enne marocchino arrestato dai carabinieri a Genova.

Tradito da un’auto

L’uomo, che nel corso dell’indagine è stato denominato “Boutique” in quanto come attività di copertura aveva una furgoncino con cui aveva, nei mercati, venduto abbigliamento e che teneva ancora parzialmente carico, nel corso dell’indagine era stato monitorato mentre, con la Ford Kuga ereditata dal “Mulo” effettuava ingenti consegne di cocaina, che riceveva dal suo “mentore”.

Arrestato di ritorno da Tangeri

Al momento della esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Busto Arsizio Nicoletta Guerrero, su richiesta del pubblico ministero che aveva condotto le indagini, Martina Melita, “Boutique” si trovava in Marocco dove era rimasto bloccato a causa del “lockdown” conseguente alla pandemia per il Covid-19. Ma il 18 giugno era partito da Tangeri con una nave, destinazione Genova. Allo scalo a Barcellona i carabinieri, in contatto con l’Interpol, avevano accertato che non fosse sceso. L’autovettura su cui viaggiava, una Opel Insigna di colore nero era stivata sulla nave. Così è scattato il blitz a Genova dove i militari legnanesi, in collaborazione con i colleghi dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittimo ed Aereo di Genova della Polizia di Stato, hanno attesto che dalla nave scendessero i passeggeri, monitorando con personale a bordo il veicolo del catturando. Incolonnati per uscire dal porto, al controllo i militari si sono fatti avanti insieme ai colleghi e lo hanno bloccato. L’autovettura è stata perquisita. L’uomo, dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere dei Marassi di Genova.

Operazione Boxes, sequestrati altri 212mila euro tra Somma e Legnano

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