Legnano, la contrada di Sant’Erasmo apre il maniero ai malati di Alzheimer

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LEGNANO – La contrada di Sant’Erasmo apre le porte all’associazione Alzheimer A… per non dimenticare, con l’intento di essere presente sul territorio non solo come luogo di svago ma anche come polo di aggregazione sociale. Un contributo lodevole e prezioso per un quartiere al confine del comune di Legnano che, dopo la chiusura della caserma e dell’ospedale, ha visto drasticamente ridursi il passaggio, le attività commerciali e la frequentazione dei cittadini. «Il concilio di contrada – sottolinea il capitano, Matteo Garegnani – ci ha dato un mandato chiaro: stare vicino al territorio e radicarci in esso, fino a diventare una sorta di secondo oratorio, aperto a tutti. È quello che stiamo facendo con le nostre iniziative, da quelle che partiranno a ottobre con le scuole della Canazza al calendario benefico di dicembre».

Viganò: «Assistiti aumentano, segno anche di maggiore attenzione»

Un’altra di queste iniziative è stata presentata sabato 28 settembre: per tre giorni alla settimana, la sede della contrada in via Canazza 2 aprirà le porte a volontari e assistiti dell’associazione cittadina che si occupa dei malati di Alzheimer. Un gesto che ha in sé il valore di una vittoria del Palio. «Siamo nati dieci anni fa – spiega la presidente dell’associazione, Laura Viganò – con un piccolo gruppo di 7-8 ammalati e ora ne contiamo talmente tanti, trenta, da doverli dividere in gruppi di dieci ciascuno. È il segno che gli ammalati purtroppo aumentano, ma anche che prima ce n’erano molti che non erano seguiti da nessuno fuori dall’ospedale. Per avere uno spazio dove assisterli, ad esempio con la stimolazione cognitiva e facendoli incontrare con i bambini, ci hanno chiesto 5.000 euro all’anno più Iva: troppi. Grazie a quella che è la mia contrada, abbiamo trovato un’altra soluzione per rimanere a Legnano senza alcun onere».

Vita di contrada e terapie contro l’isolamento sociale

«Qui siete nostri ospiti – ribadisce il Gran priore, Marco D’Eliso –. Il fatto che la nostra casa vada a beneficio della collettività ci riempie di orgoglio. E possiamo farlo grazie agli spazi del nuovo maniero, costruito due annoi fa grazie allo sforzo economico e al lavoro dei nostri contradaioli». Anche Carla Pettenati, che si occupa dell’approccio scientifico come volontaria dell’associazione Alzheimer A… per non dimenticare, esprime riconoscenza e ammirazione per l’offerta: «Essere qui dà l’impressione di essere a casa. Le attività che vi faremo sono sia quelle tradizionali, intese come momenti di socializzazione, sia di terapia come pet therapy, musica, attività psicomotoria. E poi daremo sostegno ai familiari con specialisti, per fornire strumenti di conoscenza e di gestione della malattia. La persona con demenza rimane una persona, un essere umano, e necessita di un progetto di vita anche in una tragedia come questa malattia». Un’azione che, come riconosce Gabriella Monolo, direttore socio sanitario dell’ospedale di Legnano, «affianca le cure e l’assistenza degli ospedali, che non bastano: manca la parte di cui si fanno carico le associazioni, la vita sociale, il supporto ai malati e alle famiglie nella ricerca di una qualità di vita realizzabile attraverso eventi e supporto».

E in serata “maialata” per cinquecento

In serata, al maniero sono attesi quasi in 500 per la tradizionale cena della “Maialata”, con menu a base di salsicce, pasta di salame e maialino sardo cotto alla brace. Un evento reso possibile grazie al lavoro di 60 volontari in cucina, alla griglia, al bar e nel servizio ai tavoli e al… sacrificio di 40 maiali. Fra gli ospiti, 38 studenti argentini di origine italiana in visita a Legnano nell’ambito del progetto di internazionalizzazione del Liceo Galileo Galilei. A loro Martin Ballesteros, fantino di origine argentina e più volte vincitore del Palio di Legnano con i colori biancoazzurri, racconterà la sua esperienza e la sua storia di contradaiolo.

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