Legnano, Fedeli: «Nessuna rinuncia ai 15 milioni del bando Qualità dell’abitare»

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LEGNANO – Il Comune di Legnano non ha rinunciato a ottenere il finanziamento massimo possibile previsto dal bando “Qualità dell’abitare”, pari a 15 milioni di euro, ma non dispone di edifici sufficienti per poterlo chiedere. Per questo ha preferito unirsi ad altri Comuni nella richiesta dei fondi, così da avere maggiori possibilità di ottenerli. Lo sottolinea oggi, lunedì 25 gennaio, l’assessore alla Rigenerazione urbana, Lorena Fedeli, dopo le interrogazioni delle minoranze discusse in Consiglio comunale. «La prima finalità del bando – puntualizza Fedeli – è la “riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e all’incremento dello stesso”. La finalità è da perseguire utilizzando immobili pubblici o privati per cui il Comune deve aver già stretto accordi: condizione, quest’ultima, impossibile per Legnano da realizzarsi in tempi così stretti. Gli interventi devono puntare al recupero dell’esistente attraverso la “rigenerazione di aree e spazi già costruiti” in un’ottica di sostenibilità e senza consumo di nuovo suolo. Pertanto, qualsiasi ipotesi di intervento ex novo e in ambiti estranei a quello dell’abitare non sarebbe congruente con le finalità del bando. Sono, inoltre, ammessi a finanziamento “interventi e misure per incrementare l’accessibilità materiale, immateriale e la sicurezza sia degli edifici sia degli spazi”: questa finalità si concretizza nel progetto di telemonitoraggio degli alloggi Sap (Servizi abitativi pubblici, le ex “case popolari”, nda) proposto da Legnano. L’Amministrazione porrà anche particolare attenzione alla qualità del progetto sotto il profilo ambientale».

Nel progetto anche Parabiago e Rescaldina

Il Comune punta sul finanziamento del bando emesso dal governo per recuperare la ex Casa del Balilla in via Milano e «ha deciso di partecipare – ribadisce Fedeli – non in modo diretto, ma attraverso la Città Metropolitana di Milano perché il peso di questa istituzione che comprende 133 Comuni (e seconda in Italia soltanto alla Città Metropolitana di Roma) è incomparabilmente superiore a quello di un singolo Comune. Ha deciso anche di presentare un progetto insieme con i Comuni di Parabiago e Rescaldina (nella foto in alto, la Corte della Torre di quest’ultima, altro edificio compreso nel progetto) che da soli, avendo una popolazione inferiore ai 60.000 abitanti, non avrebbero potuto prendere parte al bando: l’aggregazione fra Comuni è fattore premiante (permette di guadagnare più punti) ai fini del bando stesso. Partecipare con altri Comuni aumenterà quindi le possibilità per Legnano di ricevere i 5 milioni di finanziamento richiesti, che servirebbero per la realizzazione nella palazzina in via Milano di una centrale di telemonitoraggio e di interventi di housing sociale nell’ex caserma di via dei Mille e nella casa di corte di via Galvani sequestrata nel 2014 alla criminalità organizzata. A pochi mesi dal suo insediamento, l’Amministrazione legnanese ha inoltre voluto dimostrare nei fatti il proposito espresso in campagna elettorale, ovvero che la centralità di Legnano nel territorio si esprime nella collaborazione progettuale».

«Strutture limitate per l’housing sociale»

Quanto alle risorse in gioco, il Comune in via preliminare ha effettuato un’analisi degli immobili pubblici, in primo luogo sugli alloggi Sap per cui sono aperti altri bandi per il finanziamento. «Nella ricognizione sono state incluse le palazzine in corso di costruzione nel quartiere Mazzafame per cui sono state stanziate risorse nel Triennale delle Opere pubbliche e che si aggiungeranno al patrimonio abitativo. A seguire, nell’ambito del patrimonio edilizio dismesso, sono stati passati in rassegna gli edifici utilizzabili ai fini dell’housing sociale pervenendo alla conclusione che le risorse messe a disposizione dal bando non sarebbero potute essere utilizzate nella loro totalità, data la mancanza di strutture adeguate. Pertanto, il Comune non rinuncia alla possibilità di finanziamento massimo possibile data dal bando (15 milioni di euro) semplicemente perché, da analisi del patrimonio edilizio pubblico, non ha altre strutture dove realizzare progetti di housing sociale. Per questo motivo – conclude Lorena Fedeli – non concorrerà al bando con ulteriori progetti».

Il recupero dell’ex Casa del Balilla in Consiglio comunale a Legnano

legnano bando housing sociale – MALPENSA24