Legnano, nuovo attacco delle opposizioni alla giunta: «Democrazia in pericolo»

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LEGNANO – Il comitato Legalità a Legnano continua la sua battaglia contro la giunta Fratus. Il giorno dopo aver intrapreso una raccolta di fondi per pagare le spese dei ricorsi legali contro l’amministrazione in carica (raccolta ferma a 145 dei 500 euro prefissati), il “cartello” che comprende tutte le forze di opposizione, oltre a consiglieri e assessori fuoriusciti da Lega e Forza Italia, annuncia un evento per la giornata di sabato prossimo, 4 maggio, dalle ore 10 alle 18 alle Gallerie Cantoni: presumibilmente, un lungo convegno in cui ribadire le accuse contro la giunta di centrodestra. «La politica – si legge in una nota diffusa oggi dal comitato – non si fa chiusi nei palazzi; non si fa mettendo a tacere, con dubbi stratagemmi, chi la pensa diversamente. Sarà la politica vera, prima ancora dei tribunali, a ridare giustizia a questa città dove la democrazia è messa in pericolo».

«Bilancio monco su sicurezza, cultura, infrastrutture»

«Il silenzio della democrazia – si legge nella nota –, che non scende a compromessi e che ha chiesto un gesto di responsabilità a questo sindaco, peserà per la nostra città più di mille voci. Il silenzio di un bilancio monco, che non va incontro agli interessi e alle attese dei cittadini legnanesi». Il comitato – di cui fanno parte gli ex consiglieri Pd, Cinque Stelle e delle quattro liste civiche presenti in Consiglio – elenca quindi le scelte contestate al governo cittadino: «il rinnovato appalto ad Amga per il verde pubblico (del valore di un milione di euro); le mancate risorse destinate al terzo turno di polizia; le fototrappole acquistate ma mai usate». Ancora, «la cultura che non è più presente in città (doveva essere il fiore all’occhiello di questa amministrazione, dotata persino di un direttore artistico), l’illuminazione pubblica, i nomi dei progettisti della biblioteca; la mancata ristrutturazione dei bagni del Parco Castello; i topi che bivaccano nel centro e nelle periferie». Un lungo j’accuse che si chiude con questo auspicio: «Saranno la buona volontà e il sacrificio di tante persone, unite in una battaglia apartitica in favore della democrazia e che mettono in comune le loro idee, la coerenza e il loro impegno, a restituire la voce ai legnanesi. A ridare voce alla democrazia».

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