Martinelli: “Differenza tra Inter e Milan? Loro prendono Hakimi e Tonali, noi Kalulu e Saelemaekers”

 

Il Milan si blocca a Ferrara contro la Spal e i fantasmi tornano ad aleggiare attorno a Milanello. Il punto di vista di Leonardo Martinelli, opinionista rossonero delle Reti Mediapason.

Alla luce degli ultimi risultati confermerebbe Pioli?

Sì lo confermerei perché dobbiamo dare continuità e poi perché il problema del Milan non è l’allenatore, ma la qualità mediamente scarsa della rosa. Le maggiori responsabilità sono della società per la scelta dei giocatori. I due giocatori di maggiore qualità sono Leao e Paqueta che stanno fallendo perché non parlano la stessa lingua dei compagni e quindi sono fuori dal contesto tecnico di squadra. Ieri 38 tiri in porta, ma non sono serviti a nulla: è la dimostrazione che Pioli è l’ultimo dei responsabili. Tutti si stanno impegnando alla morte, ma siamo in difficoltà per la qualità scadente di troppi giocatori.

Con Ibra come si comporterebbe?

Lo confermerei tutta la vita. Ibra in forma ti garantisce un valore aggiunto, in più è elemento allenante anche per i compagni di squadra. Anche in prospettiva di una carriera dirigenziale me lo terrei stretto. È un grande professionista tornato in campo dopo venti giorni dall’infortunio dopo che tutti parlavano addirittura di fine carriera.

Da direttore sportivo rossonero dove investirebbe?

Il Milan ha bisogno di due centrocampisti. Uno di fisico che potrebbe essere Bakayoko. E uno di classe che aggiungesse fosforo, tipo alla Modric, ma più giovane. Serve poi un centravanti vero pronto in caso di assenza di Ibrahimovic per non abbassare il livello dell’attacco. E un terzino destro. Ieri è stato riscattato Saelemaekers, un vero delitto per il Milan. Noi prendiamo Kalulu e Saelemaekers e nello stesso momento l’Inter prende Hakimi e Tonali. Questa è la differenza tra Inter e Milan. Quindi c’è anche un problema di società. L’Inter alla lunga per sfinimento finirà per vincere come accadde al termine del ciclo di acquisti bulimici di Moratti.

Donnarumma ancora al Milan?

È l’unico simbolo che abbiamo. Non certo Romagnoli che ha poca personalità. È giusto che stia qui per almeno due o tre anni. Spero almeno di potermelo godere ancora per un po’.

Rangnick continua a non convincerla?

Ho enormi perplessità, ma per esprimere un giudizio voglio capire quale sia esattamente il ruolo di Rangnick perché ancora non è chiaro a nessuno. Se venisse a fare il dirigente non sarebbe male come idea, se viene a fare il settebello che prende tutto allora cambia la mia opinione. Non lo abbiamo fatto fare neppure a Sacchi figuriamoci a Rangnick che non ha mai vinto nulla in carriera.

Leonardo Martinelli Milan-MALPENSA24