VARESE – No, sui social non si può scrivere qualunque cosa. Non si può accusare qualcuno, nel caso specifico il colonnello Claudio Cappello, ex comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Varese, di mobbing, falso e abuso d’ufficio.
I post sui social
A processo, davanti ai giudici del Tribunale di Varese, c’è un ex carabiniere (anche il Consiglio di Stato, come detto dal difensore del colonnello Cappello Luca Marsico ha confermato le valutazioni dell’Arma) allievo della Scuola Marescialli di Firenze (tra i 500 e i 600 allievi) dove Cappello insegnava. L’imputato sul suo profilo Facebook, da allievo della scuola marescialli di Firenze (dove è stato bocciato), ha accusato l’ex comandante provinciale di Varese di averlo vessato. Lo avrebbe fatto con un post sui social nel quale ha dichiarato di esigere giustizia. L’aspirante carabiniere è stato anche sottoposto a visita psichiatrica per volere del colonnello Cappello. La linea difensiva verte sul fatto che il post non sia stato scritto dall’imputato ma da altri. Un falso insomma. L’udienza è stata rinviata al 13 ottobre. Il processo in corso a Varese.