Nicola Mucci, da Gallarate a Cassano per realizzare il supermercato sotto inchiesta

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GALLARATE – “Non è il momento di rilasciare dichiarazioni”. Nicola Mucci, già sindaco di Gallarate per due mandati, neo commissario cittadino di Forza Italia, non ha voglia di parlare della vicenda giudiziaria di Cassano Magnago; vicenda che lo vede coinvolto non come politico ma nella sua veste professionale di presidente della Roma Sviluppo Immobiliare, società che ha gestito l’operazione Lidl proprio a Cassano, ora oggetto delle attenzioni della procura di Busto Arszio. Un nuovo supermercato di recente inaugurazione tra le vie Bonicalza e De Gasperi, che ha generato nella sua fase progettuale e realizzativa l’inchiesta giudiziaria e una decina di avvisi di garanzia a vario titolo, al primo cittadino Nicola Poliseno, al suo vice Osvaldo Coghi, all’ex presidente della municipalizzata Sieco, Antonio Frascella e, assieme ad altre persone, anche a Mucci.

Rimane alla guida di Forza Italia. “Da rilanciare”

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Nicola Mucci

L’ex sindaco gallaratese si chiude a riccio per quanto riguarda i termini dell’inchiesta (“Sarebbe sbagliato parlarne in questa fase”), ma si apre sul versante politico, sottolineando che alla notizia dell’inchiesta che lo vede indagato ha subito rimesso il mandato di commissario ai vertici provinciali di Forza Italia, Giacomo Caliendo e Giuseppe Taldone. “Mi hanno chiesto di andare avanti – spiega – rinnovandomi la loro fiducia rispetto a quanto mi sta accadendo. Ma è evidente che non intendo creare nuovi problemi alla sezione cittadina, che ha bisogno di essere rilanciata in funzione di una recuperata affidabilità”. Dice bene Nicola Mucci: rilancio e affidabilità. Sono le parole chiave di una sezione fiaccata, anzi, decimata dall’inchiesta Mensa dei poveri, dagli arresti, dallo tsunami che ha investito per primo il dominus locale dei berlusconiani, Nino Caianiello, più una pletora di suoi sodali finiti nel tritacarne giudiziario e mediatico. Altra storia, altre conseguenze.

Nicola Mucci, rientrato da poco tra le fila di Forza Italia (se n’era andato sbattendo la porta in aperta polemica proprio con Caianiello), si trova dunque a gestire una sezione, diciamo così, malandata, tra l’altro alla vigilia delle elezioni amministrative, con tutte le incombenze, i tranelli, le difficoltà che esse comportano. Da affrontare c’è, in aggiunta, lo stigma giudiziario che lo tocca in prima persona. Certo, le accuse sono tutte da dimostrare nelle sedi opportune. L’indagine è appena all’inizio, restano da capire molte situazioni, a cominciare appunto da quelle che lo riguardano direttamente. Ma la presunzione d’innocenza non spegne di sicuro l’immaginario dell’opinione pubblica.

Il ruolo della sua società, la Roma Sviluppo Immobiliare

E allora, che cosa può essere accaduto a Cassano Magnago per averlo inguaiato? Nicola Mucci è a capo della Roma Sviluppo Immobiliare, società che ha sede a Gallarate e che si occupa di interventi relativi soprattutto alla grande distribuzione, ha rapporti con molti Comuni e con una serie di enti. Il progetto cassanese ha preso le mosse alcuni anni fa, tanto che ci sono voluti ben due anni e mezzo per portarlo a termine nella sua fase preparatoria. Un lungo periodo utilizzato per definire l’apposita convenzione con l’amministrazione civica. La società di Mucci ha acquistato l’area per il supermercato, quasi 6000 metri quadrati, si è occupata della bonifica, compreso l’oneroso smaltimento delle lastre di eternit a copertura del vecchio capannone esistente, ha gestito tutte le procedure burocratiche, compresa la stipula della convenzione e l’affidamento del progetto, e ha infine rivenduto praticamente “chiavi in mano” il tutto alla Lidl.

Al Comune sono andati più o meno 500mila euro in oneri di urbanizzazione e standard qualitativi, dentro i quali è inserita la realizzazione delle due rotatorie ancora da costruire e al centro, a quanto pare, delle accuse del Pm Nadia Calcaterra. Rotatorie i cui ritardi sarebbero da addebitare alle difficoltà per acquisire alcune aree di privati, necessarie per ampliare la sede stradale. Interventi viari che, a quanto si afferma in Municipio a Cassano Magnano, sarebbero differibili nel tempo proprio perché migliorativi e non irrinunciabili. Verificando tutte queste complesse procedure e normative urbanistiche, la magistratura avrebbe individuato alcuni possibili reati, dalla turbativa d’asta alla corruzione propria. Come e perché, ancora non si sa. La Guardia di finanza ha acquisito documenti anche nella sede della Roma Sviluppo Immobiliare. Anche dalla loro analisi e, naturalmente, dalle notizie in possesso del pubblico ministero si svilupperà l’inchiesta e si formalizzeranno le conclusioni. Non rimane che aspettare.

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