L’Immacolata a Busto è alla Madonna in Prato. Slitta, palloncini e mille “cupeti” spazzati via

BUSTO ARSIZIO – L’Immacolata a Busto si festeggia alla Madonna in Prato. Un grande ritorno dopo gli anni della pandemia, che ha richiamato centinaia di persone di fronte alla chiesetta d’angolo tra via Quintino Sella e via Donizetti, davanti a piazza Manzoni, nel cuore del quartiere San Michele. Con la slitta di Babbo Natale per far salire i bambini, i palloncini con le letterine di Natale lasciati volare in cielo e i “Cupeti”, il dolce tipico dell’8 dicembre, cialde ripiene di mandorle caramellate. Andato letteralmente a ruba: i mille pacchetti di “Cupeti” confezionati dalla Patisserie Tonetti, il locale di via Lonate aperto nei mesi scorsi dalla giovanissima pastry chef bustocca Martina Tonetti, sono stati “spazzati via” dai presenti, tutti venduti.

“Muusi e cupeti”

I “Cupeti”

Una tradizione che affonda le sue radici nella Busto contadina: i promessi sposi (“muusi” in dialetto) delle giovani bustocche portavano le tipiche cialde ripiene di mandorle caramellate (i “Cupeti”, appunto) a casa dell’amata l’8 dicembre per chiederne la mano. Dopo lo stop per la pandemia, lo scorso anno la festa dell’Immacolata era stata riproposta, ma riservata ai bambini della scuola materna di via Donizetti, mentre quest’anno si è tornati alla “normalità”, con la folla radunata di fronte alla chiesetta della Madonna in Prato e la cioccolata calda per tutti. Alla “regia” l’associazione Piccole Mani, realtà di volontariato che sostiene l’attività della scuola materna dei Santi Giuseppe e Paolo della parrocchia di San Michele.

Tutti sulla slitta

Sulla slitta di Babbo Natale, ricavata da un’Apecar, è salito anche il sindaco Emanuele Antonelli, per le foto di rito. Assieme a lui hanno onorato la tradizione la vicesindaco e assessore alla cultura e identità Manuela Maffioli, che ha ribadito dal microfono «l’importanza di tramandare le tradizioni della nostra città», la presidente del consiglio Laura Rogora e i consiglieri comunali Alessandro Albani e Simone Orsi, che è da tempo tra i volontari impegnati nella salvaguardia della chiesetta della Madonna in Prato.

Volontari soddisfatti

«Non ci aspettavamo così tanta gente» ammette Sara Cammalleri, da due anni alla guida dell’associazione Piccole Mani, costituita undici anni fa. Lei in particolare ci teneva tanto a riportare in auge la tradizionale festa dell’Immacolata: «Mio nonno Edoardo Cozzi faceva il Babbo Natale con la slitta – racconta Sara – è venuto a mancare quest’anno e per me questo è il modo migliore per ricordarlo. Tramandiamo la tradizione, ma cercando di renderla moderna, per avvicinarla anche alle nuove generazioni. La slitta, che non è più quella che aveva in casa il nonno ma si è evoluta, ma anche i palloncini e i “Cupeti”». E, visto il successo di quest’anno, tra dodici mesi la festa sarà ancora più grande, e magari si tornerà a chiudere la strada come ai tempi d’oro.

busto arsizio Madonna in Prato cupeti – MALPENSA24