L’industria dell’Alto Milanese tiene. E guarda al futuro con moderata fiducia

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LEGNANO – Andamento ancora positivo per l’attività manifatturiera dell’Alto Milanese nel secondo trimestre del 2022, anche se con alcune differenze nei vari settori. Secondo l’indagine periodica su un campione di imprese associate svolta dal centro studi di Confindustria Alto Milanese, che rappresenta 425 imprese con 14.722 addetti, la produzione industriale è risultata in lieve progresso per i comparti meccanico e moda, mentre è rallentata per il chimico-plastico. In leggero miglioramento anche il fatturato, grazie ai maggiori prezzi di vendita, e il livello delle scorte di prodotti finiti.

Il 55% delle imprese del campione ha rilevato rispetto al trimestre precedente un incremento nelle vendite, il 25% una riduzione e il 20% ricavi stabili. Le previsioni a breve termine sono però orientate alla cautela. Con riferimento ai prossimi sei mesi, il 37% delle aziende si attende di innalzare il volume delle vendite (percentuale in diminuzione rispetto alla rilevazione precedente), il 40% un consolidamento e solo il 22% una contrazione. Stazionaria la consistenza del portafoglio ordini interno ed estero.

Aumenta la propensione agli investimenti

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L’andamento risente del clima geopolitico internazionale. Le dinamiche inflattive in Europa, il rafforzamento del dollaro, la diffusione delle varianti Covid e il conflitto Russia-Ucraina hanno spinto il Fondo monetario internazionale a una revisione al ribasso delle economie più avanzate.

Nel prossimo semestre la propensione a effettuare investimenti, che però saranno principalmente autofinanziati, rimane buona per il 65% delle aziende intervistate, in aumento rispetto alla rilevazione precedente. L’indagine mostra un ricorso al credito invariato, anche per il recente rialzo dei tassi da parte della Bce e il termine del regime temporaneo di aiuti istituito con l’emergenza Covid.

Sostanzialmente stabili i livelli occupazionali.

L’andamento per settori

Meccanico. Secondo trimestre con segno più per la produzione industriale. Fatturato in crescita per oltre due terzi del campione, e utilizzo degli impianti soddisfacente. In moderata salita anche il portafoglio ordini sia interno sia estero. Le imprese si mantengono caute nelle previsioni a medio termine: le aspettative di fatturato a sei mesi sono ancora positive per circa il 40% circa delle aziende, in diminuzione con quanto emerso nel trimestre scorso. Passa dal precedente 53% al 67% la quota di imprese che ha in programma acquisti di macchinari e impianti.

Tessile-abbigliamento e calzaturiero. Produzione industriale e livello degli ordinativi sostanzialmente inalterati, con il fatturato in moderato aumento per motivi stagionali. Le aziende riescono con difficoltà a trasferire sui listini prezzi il rincaro delle materie prime impiegate nel processo produttivo, con conseguenti tensioni sulla marginalità. Permane nel settore una certa prudenza: solo il 38% delle aziende si attende nel secondo semestre dell’anno un innalzamento del fatturato e il 50% manifesta l’intenzione di effettuare nuovi investimenti.

Lavorazione materie plastiche e chimico. In lieve frenata la produzione, con il livello degli ordinativi interni ed esteri ancora in contrazione. Buono il grado di utilizzo degli impianti. Ancora in rialzo i costi delle materie prime. Le aspettative di fatturato per i prossimi sei mesi sono rimaste invariate rispetto al periodo precedente, con solo il 36% degli intervistati che prevede un incremento. La percentuale delle imprese propense a investire resta elevata, malgrado un calo dal 75% del primo trimestre al 71% del secondo.

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