Lite Cardano-Gallarate per la presa in carico di un disabile. A processo

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GALLARATE – Finisce davanti a un giudice il contenzioso aperto dal 2014 tra i Comuni di Gallarate e Cardano al Campo sulla presa in carico di un ragazzo disabile. Una lite giudiziale da oltre 50mila euro, a cui si aggiungono le spese per gli avvocati che le due amministrazioni devono sostenere in quanto non si è riusciti a trovare un accordo. Una vicenda grottesca, soprattutto perché l’oggetto del contendere sono i costi per i sostegno a un ragazzo con problemi che frequenta il Cdd.

La storia

Per risalire all’origine del contenzioso bisogna tornare indietro a febbraio 2014, quando la famiglia di un utente del Centro diurni disabili di Gallarate trasferì la propria residenza nel Comune di Cardano al Campo. Con una nota i Servizi Sociali da Palazzo Prati  chiesero al Comune di Gallarate le informazioni necessarie per effettuare la presa in carico dell’utente e inserire nel bilancio di previsione la spesa per l’eventuale compartecipazione alle rette del servizio diurno frequentato dall’utente. Secondo l’amministrazione cardanese non si ebbero mai riscontri da parte del Comune di Gallarate, né richieste di compartecipazione da parte della famiglia. La presa in carico da parte del Comune di Cardano al Campo dunque non è mai avvenuta e conseguentemente non è stata prevista, nei bilanci dell’anno di competenza e di quelli successivi, l’apertura della partita contabile per l’erogazione del voucher al disabile, così come specificato nella nota inviata al Comune di Gallarate ad agosto 2019.

Sindaco a giudizio

La presa in carico dell’utente in questione è avvenuta soltanto a partire da marzo 2019, a seguito della richiesta della madre dell’assistito con la quale è stato stipulato il patto di collaborazione. Di conseguenza è avvenuta l’assunzione, da tale data, da parte del Comune di Cardano al Campo, dell’impegno relativo al voucher per l’integrazione della retta. “Con la medesima nota è stato richiesto al Comune di Gallarate l’ammontare della quota da versare a partire dalla presa in carico dell’utente”, sottolineano da Palazzo Prati. A quel punto Gallarate ha mosso i propri avvocati che hanno chiesto il rimborso delle quote inerenti il costo del Cdd dal 2014 al 2019, per un valore che supererebbe i 50mila euro. A giugno 2020 anche Cardano si è rivolto a un legale che ha tentato di trovare un accordo in sede stragiudiziale, ma senza successo. Lo scorso 22 marzo è dunque pervenuto l’atto di citazione nei confronti del sindaco Maurizio Colombo, invitato a comparire davanti all’autorità giudiziaria il prossimo 8 settembre. Naturalmente dovrà farsi difendere. Per questo motivo la giunta ha dovuto incaricare un avvocato, stanziando 5.600 euro che – considerato il motivo della lite –  chiunque avrebbe fatto a meno di spendere.

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