Team d’impresa e gioco di squadra, alla Liuc l’esperienza del Torino di Oscar Brevi

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CASTELLANZATaiichi Ohno, padre del sistema di produzione attuato in Toyota, diceva che il mestiere del manager deve essere quello di coinvolgere le persone e motivarle perché mettano tutte le loro risorse a servizio dell’impresa. Solo in questo modo un’azienda può percorrere la strada del miglioramento continuo.
Ma come si fa a ottenere questo coinvolgimento? Come instillare le motivazioni che consentono a una persona di fare più di quanto è richiesto dalle sue mansioni? È questo il tema dell’incontro “Kaizen per essere campioni” in programma all’Auditorium della Liuc, giovedì 25 novembre alle 16, per il decimo convegno annuale del Lean Club con la partecipazione straordinaria di Oscar Brevi, ex calciatore del Torino che porterà la sua esperienza di motivatore, e la presenza del rettore Federico Visconti.

Il contributo degli elementi più carismatici

Tommaso Rossi, direttore del centro su Operations e Lean Management della Liuc Business School e di i-Fab, la fabbrica modello lean e industry 4.0 dell’ateneo di Castellanza, fa un parallelo con il mondo del calcio per centrare il tema: «Quando in allenamento o in partita stai dando tutto quello che hai, è fondamentale, per andare oltre, per migliorare ancora le tue prestazioni, il contributo degli elementi più carismatici della squadra, del tuo allenatore, del tuo capitano. Da qui l’idea di coinvolgere Oscar Brevi, attualmente mister della Giana Erminio, ex calciatore e capitano del Torino. Di quel Toro che, assemblato in quindici giorni, ha centrato la promozione in serie A dopo una doppia finale play-off al cardiopalma contro il Mantova».

Comprendere e valorizzare le caratteristiche dei singoli

Spiega Oscar Brevi: «Così come accade nelle dinamiche interne a una squadra di calcio, anche nell’ambito di un gruppo di lavoro aziendale la forza del singolo è enfatizzata dalla coesione di tutti gli elementi in gioco. Compito del responsabile di una “squadra”, sia essa aziendale o sportiva, è quella di comprendere a fondo ed estrapolare le caratteristiche dei singoli per valorizzarle al massimo, traendo il meglio da ciascun elemento e, di conseguenza, portare il maggior valore possibile al gruppo».
Oggi Brevi e gli altri allenatori di squadre professionistiche sfruttano sempre più anche le tecnologie del digitale per spingere i propri giocatori a migliorarsi. «Di nuovo un parallelismo con quanto può e dovrebbe essere fatto in fabbrica – aggiunge Rossi, professore ordinario di Impianti industriali meccanici alla Liuc – la tecnologia non come strumento di controllo, ma come supporto al miglioramento».

Miglioramento continuo

Il titolo dell’evento rimanda al termine giapponese “kaizen” che combina kai (cambia) e zen (meglio) per parlare di miglioramento continuo. Ed è proprio il miglioramento continuo l’obiettivo del convegno rivolto a manager, imprenditori e professionisti che devono saper coinvolgere le persone che lavorano con loro e sfruttare al meglio il potenziale offerto dalle tecnologie della quarta rivoluzione industriale. Come l’allenatore di una squadra di calcio guida i propri giocatori a migliorarsi per affrontare partite sempre più impegnative, allo stesso modo, nei sistemi produttivi lean, il manager deve coinvolgere e guidare tutti i livelli dell’organizzazione in quella direzione, se intende conseguire obiettivi gradualmente più ambiziosi.
Tommaso Rossi, cuore granata, introdurrà gli interventi dei docenti della Liuc Business School: Fabrizio Bianchi, esperto di lean manufacturing, e Luigi Battezzati, esperto di smart factory. A seguire, una discussione aperta con i presenti, la coordinatrice del Lean Club Rossella Pozzi e il rettore Visconti. Il convegno si terrà in presenza, ma sarà possibile seguirlo in streaming sulla piattaforma Microsoft Teams. Il link di riferimento per le iscrizioni è: https://w3.liuc.it/iscrizioni/f.php?f=1015.

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