Lombardia, Fontana: «Nuova giunta in 3-4 settimane». Ipotesi Sgarbi alla cultura

Vittorio Sgarbi e Attilio Fontana

MILANO – Nuova giunta regionale, al via le trattative: per dare alla luce la squadra di governo ci vorranno «tre-quattro settimane al massimo», preannuncia il presidente Attilio Fontana, rientrato a Milano oggi, 20 febbraio, dopo aver trascorso qualche giorno di relax post-voto nella sua casa in montagna. E tra le ipotesi spunta anche quella, clamorosa, di Vittorio Sgarbi come assessore alla cultura in quota Noi Moderati.

Operazione giunta al via

La partita del Fontana-bis «credo si concluderà nello spazio di tre, quattro settimane al massimo». Parola del governatore fresco di riconferma, alla sua prima uscita pubblica dopo la rielezione, al Micam in Fiera a Milano. Attilio Fontana però non si fa scappare nessuna rivelazione a proposito dei nomi che comporranno la squadra dell’esecutivo: «Non ho parlato con nessuno» fa sapere il presidente varesino, al cui fianco c’era il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.

I rumors: Sgarbi in pista?

Nel frattempo impazzano i rumors sulla composizione della giunta, su cui già si scatenano gli esperti del “manuale Cencelli”. Scontato, a quanto pare, che il vicepresidente sarà il “Fratello” (d’Italia e di Ignazio) Romano La Russa, con la delega alla sicurezza, tra le voci che si rincorrono da giorni c’è anche quella che darebbe Vittorio Sgarbi, unico eletto di Noi Moderati in consiglio, in pista per l’assessorato alla cultura, a quel punto rinunciando al ruolo (digerito a fatica) di sottosegretario nel governo Meloni. In questo caso rischierebbe di soffiare il posto al varesino Raffaele Cattaneo, che è il nome su cui punterebbero Maurizio Lupi & C. per l’unica poltrona che spetta all’alleato più piccolo della coalizione di centrodestra.

Il nodo sanità

Ma al di là dei numeri, c’è anche una questione di peso degli assessorati da tenere in considerazione. E il nodo cruciale è sempre l’assessorato alla sanità, che Fontana affiderebbe volentieri (in “quota” alla sua lista civica) all’uscente Guido Bertolaso, mentre Fratelli d’Italia lo vorrebbe per sé, con il deputato mantovano Carlo Maccari che in questo caso sarebbe favorito su Mario Mantovani (il quale in alternativa potrebbe accasarsi alle Infrastrutture, di cui si era già occupato da sottosegretario nel governo Berlusconi). Nell’ipotesi che la spuntino i “meloniani”, per Bertolaso potrebbero aprirsi le porte di un assessorato alla Protezione Civile.

“Fratelli” in corsa

Tra i “meloniani” c’è affollamento tra gli aspiranti assessori in provincia di Milano: oltre a La Russa e Mantovani, in corsa ci sono il sottosegretario uscente Marco Alparone e il consigliere uscente Franco Lucente (in lizza per la delega al bilancio). Uno dei due potrebbe andare alla presidenza del consiglio regionale. Verso la riconferma in giunta Lara Magoni, rieletta a Bergamo, si giocano un posto nelle quote rosa anche la bresciana Barbara Mazzali e la comasca Anna Dotti (che, nel caso, lascerebbe il posto al Pirellone a Stefano Molinari, che è vicinissimo al sottosegretario Alessio Butti), mentre tra gli uomini si fa anche il nome del bergamasco, rieletto, Paolo Franco.

Lega e gli altri

In casa Lega si dà per certo il ritorno in giunta di Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico, e di Claudia Terzi, non necessariamente alle Infrastrutture, ma anche del valtellinese Massimo Sertori, con delega alla montagna, e della pavese Elena Lucchini alla famiglia, ma il boom di preferenze (più di 13mila) mette naturalmente in corsa anche il presidente del consiglio uscente Alessandro Fermi, oltre alla più votata a Milano, Silvia Scurati. In dubbio gli uscenti Davide Caparini, con il bilancio che potrebbe andare a FdI, e Fabio Rolfi, assessore uscente all’agricoltura e non ricandidato, che in questo mesi sarà impegnato nella campagna elettorale per fare il sindaco a Brescia. In Forza Italia si giocano un posto Gianluca Comazzi (che aprirebbe le porte al ritorno al Pirellone dell’ex assessore Giulio Gallera, primo dei non eletti), la bresciana Simona Tironi e il brianzolo Filippo Figini (la cui promozione permetterebbe alla consigliera uscente Paola Romeo di rientrare tra i banchi del Pirellone), ma non si esclude il ritorno di Melania Rizzoli. Poi c’è Lombardia Ideale, che oltre a Bertolaso potrebbe schierare in giunta il varesino Giacomo Cosentino o un esterno, come Antonio Rossi, sottosegretario uscente alle Olimpiadi.

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