Regione, la partita per l’assessorato alla Sanità tra Lega e Fratelli d’Italia

giunta regionale lega fratelli

MILANO – Quella frase “il presidente sono io” pronunciata da Attilio Fontana in una intervista al Corriere della Sera lascia intravedere che, per la formazione della nuova giunta regionale, l’ultima parola sarà la sua.  Per dirla in un altro modo, i partiti proporranno i nomi degli assessori ma la decisione finale spetterà al presidente, riconfermato a capo della Lombardia. Sarà così? Sulla carta sicuramente sì, poi ci sono gli equilibri da rispettare, i desiderata da soddisfare, le pretese attorno alle quali mediare. Insomma, lo scenario si annuncia, come sempre in queste circostanze, complesso: dipanare la matassa, nonostante i risultati delle urne siano inequivocabili, non sarà uno scherzo. Fratelli d’Italia, il partito ora trainante in Regione, ha già fatto capire che la sua squadra nel nuovo esecutivo dovrà essere la più numerosa. In gioco ci sono sedici assessorati; attraverso la coordinatrice regionale Daniela Santanché, i meloniani ne rivendicano almeno otto. Tra questi, l’assessorato di maggior peso: la Sanità. Settore decisivo e impegnativo per tutto quel che comporta, da lì passa quasi l’ottanta per cento del bilancio regionale. Fontana vorrebbe confermare Guido Bertolaso, FdI mette in campo altri possibili titolari dell’importante delega, ad esempio l’onorevole mantovano Carlo Maccari, che ha già militato nell’esecutivo regionale con Roberto Formigoni presidente. Sullo sfondo fa capolino anche Mario Mantovani, politico di peso in Fratelli d’Italia, che ha guidato lo stesso assessorato in passato. Se dovesse sfumare l’ipotesi Sanità, Fontana non intenderebbe comunque perdere le potenzialità amministrative dell’ex capo della Protezione civile nazionale. Lo terrebbe in giunta, in quota alla sua lista civica, con altri compiti.

Chi entra e chi esce

Supposizioni, evidentemente. Per avere un quadro più chiaro bisognerà aspettare almeno la prima metà del prossimo mese. I nomi di cui si parla sono numerosi e, tutti o quasi, di sostanza politica. Come ad esempio il berlusconiano Gianluca Comazzi o il leghista Davide Caparini, assessore uscente al Bilancio. Ai piani alti di Palazzo Lombardia si pensa alla riconferma di Claudia Terzi (Lega) ai Trasporti e del suo collega di partito, Massimo Sertori agli Enti Locali. Posto in giunta prenotato anche per le meloniane Barbara Mazzali e per l’assessore uscente Lara Magoni. Da capire il futuro ruolo di Romano La Russa, assessore uscente e desideroso, stando ai di dice, di diventare il numero due dell’esecutivo con la casacca di FdI. Richiestissima anche la poltrona della presidenza del Consiglio, posto a cui pare aspiri proprio Fratelli d’Italia. Ma in corsa rimane il leghista comasco Alessandro Fermi, che ha già svolto il ruolo di presidente dell’assemblea regionale nel mandato appena concluso.

Cattaneo l’unico varesino

E i varesini? Prassi vorrebbe che nessun leghista della provincia di Varese entri in giunta, essendo il territorio più che rappresentato dal presidente Fontana. Per l’esclusa Francesca Brianza, benché forte di migliaia di preferenze, potrebbe essere trovato un incarico a latere dell’esecutivo. Mentre per Emanuele Monti, primo ed unico eletto in Lega a Varese, rimarrebbero aperte le porte della presidenza della Commissione Sanità, compito che ha già svolto con profitto nei passati cinque anni. Tutte le altre indiscrezioni attorno a promozioni di varesini appaiono come le famose “bombe di Mosca”, il giornalista televisivo che spostava a suo piacimento calciatori da una squadra all’altra. Attenzione, però, dal balletto delle congetture farlocche è escluso Raffaele Cattaneo, esponente di Noi Moderati, gruppo che ha eletto un solo esponente in Consiglio, Vittorio Sgarbi. La nomina del varesino Cattaneo ad assessore rientrerebbe in un accordo con Fratelli d’Italia e Lega. Voci, s’intende, ma a quanto pare prossime alla verità dei fatti. Raffaele Cattaneo si ritroverebbe così nell’esecutivo di Fontana per la seconda volta, dopo un lungo periodo al fianco di Roberto Formigoni e, con Roberto Maroni, alla presidenza del Consiglio. Insomma, una sorta di highlander regionale per meriti politici, che porta però in dote un intenso lavoro amministrativo, al quale non è mai venuto meno.

giunta regionale lega fratelli – MALPENSA24