Spacciatori-estorsori: botte e minacce per “riscuotere”. Arresti a Lonate e Cardano

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LONATE POZZOLODa spacciatori ad estorsori: due giovanissimi in manette a Lonate e Cardano. I due per mesi hanno taglieggiato un “cliente” per un debito di droga non onorato con botte, telefonate e “pizzini” di minaccia. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Busto Arsizio, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, al termine delle indagini, partite dalla denuncia del cliente-vittima, questa mattina, venerdì 22 ottobre, hanno arrestato i due giovani con le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.

Gli arresti questa mattina

Si tratta di due ragazzi appena ventenni, uno residente a Cardano al Campo e l’altro a Lonate Pozzolo, ai quali i carabinieri hanno notificato rispettivamente un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ed una agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio.

La denuncia nel 2019

Nel mese di settembre 2019 un giovanissimo ragazzo, che bazzicava il mondo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, si era presentato negli uffici del nucleo operativo e radiomobile di Busto Arsizio per denunciare i ripetuti episodi estorsivi che subiva da tempo da parte dei due arrestati. La giovane vittima aveva spiegato di aver contratto dei debiti di danaro per alcune centinaia di euro con entrambi i ragazzi per l’acquisto di marijuana.

Debito con interessi

Nel corso del tempo il giovane, a causa delle contingenti difficoltà economiche, aveva tardato ad onorare il debito con i due spacciatori riuscendo a saldarne solo una parte. Ma proprio a causa del ritardo i due pusher avevano preteso un importo maggiore di quello coincidente con il corrispettivo, aggiungendo a loro piacimento anche una sorta di interessi.

Il lavoro dei carabinieri

Non riuscendo più a far fronte alle sempre più esose richieste, la vittima aveva cercato di evitare ogni contatto con i due spacciatori, i quali, di conseguenza avevano deciso di passare alle vie di fatto. Da minacce telefoniche a “pizzini” minatori sino a giungere a ripetuti episodi di percosse, mettendo così in pericolo l’incolumità fisica e psicologica della vittima. Da qui la forza del ragazzo che, in preda all’esasperazione, ha chiesto aiuto alle Istituzioni e si è rivolto ai militari del Nucleo Operativo di Busto Arsizio per denunciare il tutto. Le indagini dei militari hanno accertato quanto denunciato dal ragazzo permettendo alla magistratura di emettere il provvedimento eseguito oggi. In mattinata i carabinieri hanno raggiunto i due giovani presso le rispettive abitazioni e notificato loro i provvedimenti restrittivi e, mentre uno di loro nel proprio domicilio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’altro è stato portato in carcere a Busto Arsizio.

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