Lonate e la gestione Covid a scuola. Tra segnalazioni, controlli e prevenzione

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LONATE POZZOLO – Come vengono gestiti i casi Covid a scuola? La minoranza chiede, la maggioranza risponde. Lo ha fatto l’assessore Giancarlo Simontacchi (Istruzione) lo scorso 27 dicembre, in consiglio comunale a Lonate Pozzolo. Con un’interrogazione firmata dall’opposizione, sono stati chiesti chiarimenti sui «fatti che hanno coinvolto alcune classi della primaria Volta». Tra ritardi nella comunicazione d’inizio quarantena, informazioni «contrastanti» della dirigenza scolastica e direttive «poco chiare» sul rientro in classe dopo il tampone post-isolamento delle quinte. Solo per citarne alcune. Una serie di richieste che, però, «non vanno collegate a un attacco personale», ha premesso il consigliere di minoranza Michele Rusconi (Grande Nord). «Ma si tratta solo di una segnalazione contro un sistema che non ha funzionato». Da qui, i chiarimenti.

I ruoli e la gestione dei tamponi

Punto per punto, Simontacchi ha provato a dare un quadro generale. A partire dal fatto che, sia da parte dell’amministrazione comunale che dei funzionari dell’ufficio Pubblica Istruzione, «tutte le normative e le procedure sono ben conosciute». A dimostrarlo, i riferimenti a una serie di documenti elencati, che «richiamano i compiti e il ruolo ricoperto dal dirigente scolastico (o da un suo delegato) come referente Covid». E dove vengono «ribaditi i compiti di segnalazione ad Ats Insubria dei soggetti positivi tramite un apposito “Portale scuole”». Tra le varie modalità di gestione, anche l’attività di Ats che, in casi di contatti con dei positivi al virus, «prescrive un tampone al tempo O e uno successivo di controllo 5 giorni dopo». In tutto questo, come richiesto, ha precisato che la prefettura non è stata informata dei disagi annunciati nel documento della minoranza, «perché non si è oggettivamente ravvisata la sua competenza».

La Dad e il rientro in classe

Spazio anche alle spiegazioni sulla convivenza simultanea tra didattica in presenza e quella da remoto. Così l’assessore: «Qui si entra in ambito di organizzazione e autonomia scolastica, laddove il dirigente scolastico valuta la necessità di attivare o meno la Dad per gli alunni in sorveglianza». Fino alle modalità di gestione post-quarantena, per sapere se fare un controllo dei documenti e chi eventualmente è incaricato per questo compito. E anche in questo caso, come precisato da Ats, «spetta al dirigente scolastico o a un suo delegato lo svolgimento delle attività in materia di segnalazione dei possibili casi positivi e di accertamento per il rientro». Questo, considerando «lo stato vaccinale o l’esito del test diagnostico, dati che sono in disponibilità alla scuola», ha precisato sulla base delle direttive ministeriali.

Sicurezza e prevenzione

Ha poi concluso impegnandosi a trasmettere le osservazioni della minoranza al dirigente scolastico, «con l’auspicio che possa essere utile a indurre lo staff preposto alla gestione della sicurezza e alla prevenzione dei contagi, a interfacciarsi con tempismo ed efficacia sempre più ottimale con il dipartimento di prevenzione di Ats Insubria e a perfezionare ulteriormente l’organizzazione generale e la gestione degli alunni e del personale che opera nelle scuole».

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