Ecco le deleghe in Provincia: Antonelli lascia fare ai partiti. Magrini scaricato

VARESE – Il puzzle delle deleghe dei consiglieri a Villa Recalcati è pronto. Mancherebbe (condizionale è d’obbligo) il tassello del Personale, delega che è stata offerta a Marco Magrini. Ma il consigliere eletto nella lista dei civici “no logo” non ha ancora sciolto le riserve se accettare o meno. Anzi, si dice che Marco Magrini, determinante con i suoi voti per l’elezione di Antonelli, ma ininfluente a questo giro per la conferma della maggioranza di centrodestra in Provincia, sarebbe propenso a “chiamarsi fuori”.

Per il resto, il dato politico, dice che i partiti della coalizione si sono praticamente spartiti le deleghe senza cavillare troppo. Con la Lega pagata e appagata dal ruolo del vicepresidente affidato ad Alberto Barcaro e il Polo civico (Forza Italia e Noi con l’Italia) che incassa tre deleghe pesanti per bilanciare il peso politico della vicepresidenza leghista. Chiudono il cerchio Emanuela Quintiglio (sindaco di Viggiù) eletta nella lista del Carroccio, ma in quota a Lombardia Ideale e che avrà Cultura e Rapporti istituzionali, Sport e Turismo e Marco Colombo, “Fratello” gallaratese che seguirà l’Ambiente.

Deleghe e consiglieri di riferimento

Ecco nel dettaglio lo schema dei consiglieri provinciali con relative competenze.

Alberto Barcaro (Lega), vicepresidente e deleghe a Protezione civile, Sicurezza e Nucleo faunistico; Sergio Ghiringhelli (Lega), Attività produttive, Accordi di programma, Strade e viabilità (escluso le Ciclabili); Luca Panzeri (Lega), Territorio; Evelin Calderara (Lega), Trasporti e stazione appaltante; Emanuela Quintiglio (Lombardia Ideale), Cultura e Rapporti istituzionali, Sport e Turismo;  Marco Colombo (Fratelli d’Italia), Ambiente, Servizio idrico integrato, Ciclabili; Simone Longhini (Forza Italia); Inclusione sociale, Istruzione, Politiche del lavoro, Formazione; Chicco Vettori (Forza Italia), Edilizia scolastica; Mattia Premazzi (Noi con l’Italia), Bilancio, Partecipate, Patrimonio.

Magrini scaricato

Si dice che nei giochi della distribuzione delle deleghe il presidente Antonelli abbia lasciato fare alle segreterie dei partiti. Che ci hanno messo poco a trovare la quadratura del cerchio. Certo Forza Italia aspirava alla vicepresidenza, ma si è alzata dal tavolo con deleghe pesanti e che, in prospettiva Pnrr, potranno contare politicamente ed economicamente.

L’unico tassello ancora da sistemare quindi è quello del Personale offerto a Magrini. Una delega considerata di poco peso e che suona come un “contentino”. Anzi, come segnale per rispondere alla scelta dei civici “no logo” di non aver ceduto alle canto delle sirene dei partiti e di aver corso in solitaria. Insomma, un modo “elegante” per dare il ben servito a chi, a conti fatti, non è più utile alla causa. In una parola: scaricato.

I civici “no logo” guidati da Magrini (eletto), Marco Colombo (sindaco di Daverio) e Alessandro Paladini Molgora a ben guardare hanno messo a segno un ottimo risultato: portare un consigliere senza l’appoggio dei partiti e dei grandi elettori (solo tre voti nelle grandi città) non era poi così scontato. Ma a questo giro il peso politico dell’unico eletto è pressoché ininfluente a garantire la solidità della maggioranza. Insomma in consiglio Magrini non potrà agire, come da speranze pre elettorali, da ago della bilancia. Il piatto, infatti, è tutto dalla parte del centrodestra, anche senza il sindaco di Masciago Primo. Ma nella nuova Provincia, quella disegnata dalla sciagurata riforma Delrio, contano (per quanto possano valere) anche altri piani amministrativi: l’assemblea dei sindaci, ad esempio. Ed è qui, soprattutto in fase di approvazione di bilancio, che i 5 mila e rotti voti ponderati di Magrini potrebbero far sentire il loro peso.