Lonate Pozzolo, il figlio del boss accusa: “Verderio disonesto”. E lui: “Querelo”

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LONATE POZZOLO – Un post apparso sul gruppo Facebook Sei di Lonate Pozzolo se…costerà una «Denuncia per diffamazione» ad Antonio Casoppero, figlio di Cataldo,arrestato lo scorso 2 settembre nel nuovo filone dell’inchiesta Krimisa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.

Non sei onesto

Nel post, senza mai nominarlo con nome e cognome, ma rendendolo assolutamente identificabile, Casoppero accusa Modesto Verderio (nella foto), presidente di Sap e politico di vecchio corso di aver commesso vari illeciti. Il nome di Verderio compare nelle carte dell’inchiesta mirata a smantellare la locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo dal 2009 al centro di diverse operazioni che da 10 anni girano intorno di fatto sempre agli stessi nomi. Compare in qualità di onesto che, minacciato, non si piega ma denuncia.

Presenterò querela per diffamazione

Ed è su questa onestà che Casoppero jr. solleva non pochi dubbi. «Preciso che ho già dato mandato al mio avvocato per sporgere querela – spiega Verderio – Vengo accusato di avere a che fare con la prostituzione. Preciso che un conto è fare il “magnaccia”, fatto che non mi appartiene assolutamente, un altro è avere un debole per le belle donne, dettaglio che non ho mai negato. E che, con la bella donna a sua volta interessata a una conoscenza, non costituisce un reato».

Ferrari e belle donne

Altro punto: «Vengo accusato di aver usufruito di rimborsi provinciali per il mantenimento della mia Ferrari – continua Verderio – Facciamo ordine: parliamo di prima degli anni 2000, secondo mandato di Massimo Ferrario come presidente della Provincia di Varese. Io ero assessore ai Trasporti e avevo un Ferrari. Mi piaceva e potevo permettermelo. I rimborsi erano previsti per tutti gli amministratori. Rimborsi fissati in base alle tariffe Aci: non ricordo quanto fosse, facciamo 2, 3 mila lire. Per evitare polemiche, comunque puntualmente arrivate, fissammo con una delibera di giunta la tariffa massima di rimborso a mille lire. Quindi anche se io mi fossi spostato in elicottero sempre mille lire avrei preso».

Isoliamoli una volta per tutte

Il presidente di Sap prosegue: «Non conosco questo ragazzo che mi dicono essere onesto e lavoratore. Il padre è stato coinvolto in alcune recenti vicende giudiziarie: la magistratura farà chiarezza. Mi permetto di suggerire a questo giovane lavoratore onesto, invece di pensare alla mia Ferrari, di costituire un’associazione che comprenda tutti i cittadini calabresi onesti, e sono la maggioranza, in modo da prendere le distanze da queste persone. Sono 4 gatti: isoliamoli. Come accade in Sicilia dove i familiari dei mafiosi denunciano e si allontanano da quella realtà. Sarebbe un grande segnale: sull’omertà queste associazioni a delinquere ci hanno sempre giocato. Dieci anni fa, all’epoca di Bad Boys, facemmo una fiaccolata: di Lonate non c’era nessuno. L’anno scorso alla marcia per la legalità eravamo in mille: è un dato fortissimo». Verderio conclude ribadendo che «Presenteremo querela e magari chiederemo anche un risarcimento. Che andremo a devolvere all’associazione vittime della mafia. Anche questo è un segnale».

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